Ciro Bonajuto: “Ercolano deve diventare la capitale del turismo e dell’accoglienza”

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Ercolano – E’ andato solo contro tutti “perchè se credi in un progetto, soprattutto di cambiamento e non hai il coraggio di dare tutto, significa o che il progetto non è valido o che non ci credi davvero”. Ciro Bonaju- to, avvocato rampante, con lo studio storico nella piazza principale della città, è il nuovo sindaco di Ercola- no, sbaragliando gli avversari, anche quelli che fino a dopo la querelle del- le tessere ai camorristi stavano nel suo partito, il Pd. Un vero e proprio caso, al punto che Simona Brando- lini sul Corriere del Mezzogiorno parla di “modello Ercolano” in re- lazione all’unica vera vittoria del Pd di Renzi alle amministrative sotto il Vesuvio. Trentasette anni, sposato con figli, Bonajuto ha un senso in- nato per le sfide, specie quelle elet- torali e ricorda volentieri quando fu il primo eletto al consiglio degli studenti di giurispriudenza alla Federico II, storicamente facoltà mai stata troppoa a sinistra, fino ad arri- vare ad essere il primo eletto con l’ex maggioranza Strazzullo (che non gli ha mai affidato deleghe o inca- richi) con ben 900 voti per arrivare a lasciare al palo tutti isuoi avversa- ri, saltando le primarie (che aveva più volte richiesto) e azzerando un partito “che oggi può aprirsi a tutti, perchè davvero indirizzato al cam- biamento”. Bonajuto è di Ercolano? Le piace questa città? Sono nato qui e qui sono cresciuto in una famiglia medio alta che ha vissuto sempre ai margini i problemi che oggi vi- vono i miei coetani. criminalità e disoccupazione. Sarebbe troppo semplice per me dire che mi piace, ma davvero è così. Ercolano è una città bellissima, ma spesso proprio gli ercolanesi non lo sanno perchè vittime solo delle brutture. Brutture una faida di camorra come a Secondigliano? Non ha paura? Certo che ho paura, ma non sarebbe giusto fermarsi.Ho avuto lettere di minac- cia ma il vento di cambiamento non si ferma con le mani e penso che a vincere non sia stato io ma tutta la città. Il sindaco non è un ammini- stratore delegato di una società per azioni, ma un collettore di sogni da realizzare per i cittadini”. E lei cosa sogna per Ercolano? Ercolano è una città strana, ha un milione di visitatori ma non sono raccordati col territorio. Io voglio che i turisti cammino per strada e si fermino ai nostri negozi, percorrendo in lun- go e in largo la città ustilizzando anche percorsi ciclabili”. Cosa ha trovato al Comune? “Tanta voglia di cambiare. Ho trovato una mac- china con una gran voglia di fare e costruire la città. Voglio far leva su questa energia e valorizzare ogni singolo elemento. Per il raggiungimento di questi obiettivi andrò come un treno. Partendo dalla cosa meno fruttifera in termini elettorali: le scuole perchè i bimbi non votano. Penso però che scuole belle, sicure e qualificate, prospettino i bambini e i ragazzi di oggi a dimensioni mi- gliori e quindi ad una città miglio- re come Ercolano merita di essere”.

Paolo Perrotta 

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