A Napoli slitta l’apertura delle scuole: il 28 settembre e non oggi

A Napoli le scuole che sono sede di seggio elettorale aprono lunedì 28 e non il 24. Il sindaco de Magistris ha firmato l’ordinanza che prevede, per le giornate del 24, 25 e 26 settembre, la chiusura di tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado insistenti sul territorio del Comune di Napoli, che sono stati sede di seggi elettorali per le consultazioni referendarie e le elezioni regionali del 20 e 21 settembre, “al fine di garantire la disinfezione dei locali scolastici e il ripristino degli spazi didattici per consentire l’avvio in sicurezza dell’anno scolastico anche alla luce delle prescrizioni per il contenimento del rischio di contagio da COVID – 19”. Nel pomeriggio di ieri c’è stato un incontro per fare il punto della situazione con la Asl, la Regione e con i dirigenti scolastici. All’origine dello slittamento le difficoltà della Asl a effettuare in appena 24 ore le sanificazioni di tutti i plessi interessati dalle elezioni.

La decisione è stata presa al termine della riunione pomeridiana. “Da tempo avevo espresso perplessità rispetto alla decisione di far coincidere le elezioni con l’inizio dell’anno scolastico perché era prevedibile che la Asl potesse non farcela a sanificare tutto in 24 ore”, ha spiegato il sindaco. ”Per la scuola è giunto il momento in cui o tutti comprendono che è necessario un alto senso di responsabilità collettivo e individuale o la scuola rischia di essere la Waterloo italiana dove il Paese non è in grado di reggere lo stress delle tensioni oggettive che – ha sottolineato – non si devono trasformare in strumentalizzazioni soggettive”. De Magistris ha detto che sulla scuola ”bisogna essere uniti, forti, coraggiosi e dalla parte dei ragazzi verso cui abbiamo una grande responsabilità perché non solo è importante la loro salute ma bisogna garantire il diritto allo studio che dopo non gli consegnerà più nessuno”.

“Rischiamo di consegnare a un’ecatombe generazionale milioni di giovani del Paese. Le elezioni sono importanti ma in una democrazia la scuola vale di più di un’elezione regionale”, ha concluso.

 

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