A Napoli, i Cinque Stelle: “La Asl 1 sarà sciolta per infiltrazioni camorristiche”. Ma il Viminale per ora smentisce: “No, nessuna decisione è stata ancora presa”

“A quasi un anno dalla relazione a firma di parlamentari e consiglieri regionali campani del Movimento 5 Stelle sulle gravissime criticità nella gestione della Asl Napoli 1, a seguito della quale fummo ricevuti dal presidente del Consiglio Conte, e a conclusione di accertamenti della Commissione di accesso sulle infiltrazioni camorristiche, che abbiamo fortemente chiesto e ottenuto con un’interpellanza presentata alla Camera dei Deputati, apprendiamo della decisione del ministro degli Interni di decretare lo scioglimento della più grande azienda sanitaria del Mezzogiorno. Una notizia che conferma quanto fossero fondate le nostre accuse, corroborate da atti, esposti, report e denunce e successivamente supportate anche da indagini della magistratura, stando alle quali la criminalità organizzata avrebbe approfittato di una gestione lacunosa per mettere radici nei nostri ospedali e arrivando a controllare assunzioni, turni dei sanitari, opere di edilizia e liste d’attesa. Secondo i magistrati della Dda di Napoli, l’ospedale San Giovanni Bosco sarebbe diventato la “sede sociale” dell’Alleanza di Secondigliano”. Lo dichiara la capogruppo regionale M5S e responsabile nazionale sanità Valeria Ciarambino (nella foto sotto).

“La decisione del ministro Lamorgese non può che essere corroborata da gravi riscontri alle nostre accuse documentati dalla Commissione d’accesso, il cui insediamento fu tacciato dal governatore della Campania e allora commissario ad acta come “una buffonata politico-propagandistica, un atto ridicolo e cialtronesco”. Al governatore che arrivò a invocare le dimissioni del prefetto Pagano, dopo averla pubblicamente offesa, chiediamo ora che sia lui a scusarsi per come ha consentito che fosse gestita la principale azienda sanitaria della nostra regione. Questo scioglimento rappresenta l’ultimo e indecoroso atto della gestione De Luca, su cui non può che calare definitivamente il sipario. Una sua eventuale ricandidatura sarebbe un’offesa a questa gente e a questa terra”.

Ma subito dopo questa nota il Viminale smentisce: “No, nessuna decisione è stata ancora presa”. In merito a notizie di stampa, fonti del Viminale precisano che “nessuna decisione è stata assunta, fino ad ora, dal ministro dell’Interno in merito alla proposta di scioglimento della ASL Napoli 1“. E’ ancora in corso al Viminale, spiegano le fonti, la fase istruttoria affidata agli uffici competenti. Si segnala peraltro che,  a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge 18/2020, che ha rimodulato i termini di tutti i procedimenti ex articolo 143 del Testo unico degli enti locali, il ministro dovrà  eventualmente formulare la proposta al Consiglio dei Ministri  entro il prossimo mese di dicembre.

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