POLVERIERA NAPOLI EST – Un’altra bomba a Ponticelli, sempre più acceso il conflitto tra i De Luca Bossa – Casella – Minichini e i De Micco – De Martino

Sempre più tensione nel quartiere a Est di Napoli dove lo scontro è ormi aperto tra i cartelli che fanno capo ai clan De Luca Bossa – Casella – Minichini e quelli che invece si sono ricostituiti intorno alle famiglie De Micco – De Martino. Poco prima della mezzanotte di ieri in via Camillo De Meis l’ennesimo ordigno ha svegliato un intero quartiere. Ben tre in quattro giorni, due lanciate perfino dal cavalcavia della Statale, pare per colpire gli affiliati al clan rivale dall’alto. Il primo ordigno è stato fatto esplodere la sera dell’11 maggio in via Vera Lombardi dove è stata fatta saltare in aria un’auto e sono stati esplosi 12 colpi di pistola. Poi il 12 maggio nuova bomba che ha danneggiato otto automobili in via Esopo, a Napoli, zona del quartiere Ponticelli in cui, secondo gli inquirenti, si trova il “rione roccaforte” dei De Martino. Sulla vicenda, legata a uno scontro nato per la gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti ma non solo, sono in corso indagini delle forze dell’ordine coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Sempre l’intelligence della DDA napoletana ritiene che a dare man forte al cartello De Luca Bossa-Casella – Minichini siano arrivati uomini dalla vicina  San Giovanni a Teduccio o da Barra che hanno l’interesse comune di scalzare i De Martino-De Micco, specie dopo la scarcerazione del leader dei Bodo marco De Micco.  Il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto porta il caso all’attenzione nazionale:

il senatore del Gruppo Misto Sandro Ruotolo

“Tre bombe e una ‘stesa’ in 72 ore. Strade, rioni e cortili trasformati in campi di battaglia. Ciò che accade in queste ore a Ponticelli, quartiere della zona Orientale della città, è una emergenza nazionale. Residenti, commercianti vivono nel terrore più assoluto. Ieri sera alle 23, l’ultima esplosione dovuta alla deflagrazione dell’ennesimo ordigno. E’ un coprifuoco permanente. A Ponticelli non è il Covid a far paura ma le bombe. Queste persone non possono e non devono essere lasciate sole. Devono mobilitarsi le istituzioni, ma dobbiamo mobilitarci anche noi che siamo la società civile. Mi aspetto piu’ polizia in strada, ma anche più telecamere, più investimenti per la scuola, la formazione, il lavoro, più sostegno alle associazioni attive sul territorio per contrastare i clan. Ci sono in giro criminali che non esitano a lanciare bombe. Ci sono tutti i motivi per essere allarmati e credo che il Governo può e deve inviare rinforzi alle donne e agli uomini impegnati nel contrasto alla criminalità. Se c’è una emergenza ed a Ponticelli è una emergenza nazionale bisogna affrontarla in maniera adeguata, schierando ancora di più tutte le forze disponibili”, conclude Ruotolo, giornalista di inchiesta per la televisione, il web e i giornali.

 

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.