Il Caan non paga le tasse al Comune di Volla e chiede un concordato: il Consiglio Comunale dice “No”. L’Ente però è debitore col Caan, l’ex sindaco Viscovo: “Dobbiamo tutelare le casse del Comune”

Volla – Doveva essere il più grosso investimento pubblico-privato di tutto l’hinterland vesuviano e diventare un punto di riferimento per il commercio all’ingrosso e al dettaglio delle eccellenze della nostra terra, dal mare ai prodotti ortofrutticoli e invece il Centro Agroalimentre di Napoli, è in ginocchio. Il CAAN è sull’orlo del fallimento stante l’enorme quantità di debiti accumulati negli anni con Banche e vari creditori. Tra questi c’è anche il Comune di Volla che vanta circa 3 milioni di Euro per tasse non pagate e per i quali negli anni erano sorti contenziosi tra i due enti. Oggi il CAAN, per scongiurare il fallimento, ha presentato in Tribunale un Concordato Preventivo. Sulla base di tale Concordato ha proposto al Comune di Volla di pagare solo 11% di queste tasse ovvero circa 300 mila euro anziché 3 milioni. Ieri sera, in un Consiglio Comunale a porte chiuse, l’amministrazione retta da Pasquale Di Marzo ha discusso su cosa fare dando al Sindaco un’indicazione ben precisa e cioè di votare “no” al concordato. Diverse sono state le reazioni. A far conoscere la vicenda ai cittadini, fino ad oggi ignari, ci ha pensato l’ex Sindaco Andrea Viscovo con un post su Facebook. Viscovo ha dichiarato: “Non solo siamo solo contrari al concordato, perché sarebbe ingiusto nei confronti dei cittadini che pagano regolarmente le tasse, ma crediamo che bisogna fare formale opposizione ove lo stesso dovesse passare. Inoltre, bisogna fare tutto il possibile per recuperare tutta la somma visto che si potrebbe compensare con dei debiti del Comune dovuti ad un vecchissimo contenzioso che potrebbe vederci soccombenti”. Sebbene, infatti, il comune di Volla vanta 3 milioni di euro potrebbe dover versarne circa 2 per la vendita al CAAN, avvenuta negli anni 90, di in bene confiscato alla criminalità organizzata che in realtà non poteva essere venduto. “Questo – ha concluso Andrea Viscovo – potrebbe rappresentare anche una beffa. Se il Comune resta inerte e non si fa sentire in tutte le sedi opponendosi formalmente rischiamo di recuperare solo trecento mila euro su tre milioni e versarne noi altri due”. Questa vicenda, dai contorni surreali, necessità di una presa di posizione forte e di un’amministrazione compatta. Volla, però, vista la situazione politica ancora in bilico, rischia grosso. Ci vorrebbe uno slancio di unione tra maggioranza e opposizione per traghettare la città ad un’azione congiunta che non faccia perdere grossi fondi alle casse comunali e quindi ai cittadini.

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