ZONA ROSSA VESUVIO – Un emendamento approvato in Consiglio Regionale sblocca i condoni per gli edifici abusivi

Il consiglio regionale sblocca le richieste di condono nella zona rossa del Vesuvio: cade quindi il vincolo fissato da una legge regionale del 2003. Via libera ad almeno 30 mila domande di sanatoria per i condoni finora sospese nei comuni vesuviani, grazie a un emendamento infilato nel corso dell’approvazione di una legge sulle “misure per la riduzione dell’incidenza della plastica sull’ambiente”. L’emendamento che modifica la legge 21 sulla zona rossa del Vesuvio ed apre uno spiraglio al rilascio dei condoni del 1985 e del 1994. Ad annunciarlo è il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso, che da tempo si batte affinché le migliaia di richieste di condono edilizio nei Comuni della zona rossa del Vesuvio ricevano una risposta. Dichiara Capasso: “La considero una vittoria dei sindaci del territorio vesuviano e di quei consiglieri regionali che hanno saputo confontarsi e dialogare. Io non voglio nuovo cemento, nessuno vuole nuovo cemento. Tutti vogliamo che i cittadini ricevano finalmente quella risposta che aspettano da più di 30 anni”. Pd e Forza Italia d’accordo, a gamba tesa i Grillini: “Norma zeppa di illegittimità incostituzionali” urlano in aula. L’emendamento, però, porta la firma del capogruppo in Regione Pd Mario Casillo, del consigliere dem Gennaro Oliviero, del consigliere del gruppo “Caldoro presidente” Carmine Mocerino e del consigliere di Fratelli d’Italia Luciano Passariello.

Col nuovo emendamento, si stabilisce che  “il divieto (a costruire) non si applica agli edifici residenziali per i quali risultino pendenti procedimenti per il rilascio di permesso di costruire in sanatoria ai sensi delle leggi del 1985 e del 1994”. Soddisfatto Casillo (Pd): “I cittadini della zona rossa del Vesuvio riacquistano un loro diritto. Non si tratta di dare il via libera a nessuna nuova volumetria, ma una risposta certa alla richiesta di condono. Ci sono cittadini che pur avendo pagato, fino ad ora non hanno mai visto esaminate le proprie pratiche”. Per Armando Cesaro, capogruppo di Forza Italia, “è una norma approvata solo grazie alla presenza seria e concreta del centrodestra, visto che come al solito la maggioranza non aveva i numeri». «Norma che non risolve il problema dei sindaci – attacca Vincenzo Viglione, consigliere regionale M5s – I Comuni incontreranno la puntuale opposizione della soprintendenza. La sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che non è possibile condonare immobili, anche se antecedenti all’apposizione del vincolo, che siano in contrasto col vincolo di inedificabilità assoluta per la zona rossa. Alla base, c’è un interesse superiore da tutelare: la pubblica incolumità”. “È appena stato approvato in consiglio regionale un emendamento che modifica la Legge 21 sulla Zona Rossa del Vesuvio che alcune recenti pronunce del Consiglio di Stato avevano interpretato restrittivamente di fatto bloccando il rilascio dei vecchi condoni del 1985 e del 1994. – lo stringato comunicato pubblicato sulle loro pagine facebook dai “sindaci della zona rossa” (non vi preoccupate: non si tratta né di un nuovo gruppo rock, né di un gruppo eversivo, anzi) –  la consideriamo una vittoria dei sindaci del territorio vesuviano e di quei consiglieri regionali che hanno saputo confrontarsi e dialogare senza risparmiarsi e soprattutto senza distinzione di colore politico. I cittadini meritavano una risposta ma soprattutto delle certezze sul rilascio del condono che aspettavano da troppi anni”.

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