VIOLENZA SULLE DONNE – Le carabiniere in prima linea contro il fenomeno in ascesa, un video per dire no ai soprusi

Un giorno prima della giornata nazionale contro la violenza sulle donne, i carabinieri forniscono i dati di un fenomeno purtroppo in crescita e registrano un video. “Una cella chiamata casa”. E’ da questa immagine che i Carabinieri di Napoli partono con l’obiettivo di smuovere le coscienze dei partenopei e soprattutto fornire una via di fuga a quelle donne che si sentono oppresse e vessate da un uomo che in realtà uomo non è.

Con i numeri, anche un video per entrare “virtualmente” nelle case dei Napoletani e, perché no, anche negli smartphone. Un messaggio dalla voce delle donne in uniforme del Comando Provinciale di Napoli che vuole sensibilizzare ma soprattutto convincere chi ha bisogno di aiuto a denunciare.

Carabiniere che vivono quotidianamente quell’insostenibile disagio delle numerose vittime che chiedono assistenza.

Un invito, dunque, per quelle donne che vivono situazioni familiari difficili o che sono indecise e hanno paura di uscire da una storia a senso unico dal finale potenzialmente drammatico. Donne con gli alamari che spesso si rivelano essere il primo solido appiglio a cui affidarsi per chiedere aiuto.

L’Arma dei Carabinieri da tempo ha messo al primo posto la difesa delle fasce deboli e i militari del Comando Provinciale di Napoli sono sempre in prima linea nel contrasto dei reati di violenza e prevaricazione con Ufficiali e Marescialli sempre più specializzati.

Il dato sui maltrattamenti in famiglia e sugli atti persecutori che emergeva a luglio scorso era allarmante e quello di oggi, forse, lo è ancora di più. Proprio per questo motivo il Comando Provinciale partenopeo vuole smuovere le coscienze alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne evidenziando il contrasto alla violenza di genere nella dimensione più ampia della sua espressione.

Da gennaio scorso alla prima settimana di novembre i Carabinieri di Napoli e Provincia hanno arrestato e denunciato in flagranza di reato e su disposizione dell’Autorità giudiziaria 593 persone per atti persecutori, 70 persone per violenza sessuale e 3 persone per femminicidio.

Sono 1271, invece, le persone arrestate e denunciate per maltrattamenti in famiglia per un totale di 1937 persone. Un fenomeno che registra la triste media di 6persone arrestate o denunciate al giorno. Sintomo tangibile anche di una rinnovata fiducia nei confronti delle istituzioni che rispondono colpo su colpo al numero sempre crescente di denunce.

 

 

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