(VIDEO) ERCOLANO – STORIE DI RESISTENZA. I mille volti del Vesuviano che marcia e lotta contro la Terra dei Fuochi

Storie di resistenza dalla Terra dei Fuochi Vesuviana: Ercolano, la cui zona Nord, San Vito al Vesuvio, contrada di periferia che si inerpica fino al cono del vulcano e che rappresenta il punto di ingresso della città degli Scavi per il meraviglioso, ma bistrattato, Parco Nazionale, muore lentamente perchè inquinata come in cielo così in Terra.

Più di mille persone hanno marciato e manifestato in città per ribadire che Ercolano, così come l’intero territorio alle falde del Vesuvio, non vuole morire. Non vuole morire perchè “violentata” dalla Camorra e dalla disattenzione della politica locale e nazionale che ha permesso, in 30 anni, l’incremento di patologie tumorali e respiratorie; di roghi tossici; dell’interramento e/o sversamento illecito di rifiuti, anche pericolosi; e l’installazione di tralicci ad alta tensione pericolosi per la Salute di giovani e meno giovani.

Il Vesuviano che combatte il biocidio ha il coraggio dei parroci padre Giorgio Pisano e padre Marco Ricci, i cui appelli, confessioni, denunce hanno permesso il rinvenimento di oltre 100 fusti tossici interrati dal crimine organizzato, col placet dell’imprenditoria nostrana, in una delle cave presenti nel Parco Nazionale del Vesuvio, a due passi dai campi di pomodorini del piennolo, prodotto d’eccellenza delle nostre terre.

Il Vesuviano che si ribella alla Terra dei Fuochi ha le energie di Domenico Sannino e dell’Associazione “Giovani per il Territorio“, da anni impegnati in una battaglia culturale per la riqualificazione della frazione nord di Ercolano, con eventi, sit-in di protesta e manifestazioni artistiche.

Il Vesuvio che contrasta lo scempio ambientale ha le competenze del medico Gerardo Ciannella, tossicologo dell’Ospedale Monaldi di Napoli, ospite dei territori a Sud del capoluogo campano, che ha riscontrato, con uno studio medico, la notevolissima incidenza di tumori del cervello e del polmone tra gli abitanti di San Vito: “4 anni fa abbiamo avuto il coraggio di portare avanti, tramite volontariato, un’inchiesta sull’incidenza di neoplasie e leucemie a San Vito.– ha detto Gerardo Ciannella – Su 324 persone intervistate, circa il 21% della popolazione totale, circa 200 sono risultate positive a patologie tumorali. Perlopiù del cervello e respiratorie, nella fascia di età dai 45 ai 50 anni. Dati importanti su cui spero di poter condurre nel breve tempo una pubblicazione scientifica per richiedere la collaborazione e l’aiuto di altri colleghi, professori, ospedali. Anche se la cosa, date le mie esperienze passate, posso dire che non è affatto facile”.

Il Vesuviano che lotta contro il cancro della Camorra e della cattiva politica ha il cuore dei tanti attivisti che hanno fatto parte del corteo di protesta che da Piazza Trieste, passando per gli Scavi, ha percorso l’intera cittadina prima di fermarsi al Municipio di Corso Resina. Il cuore delle indomite “Mamme Vulcaniche“, degli attivissimi ragazzi della “Cooperativa Se po FFà“, degli instancabili componenti del Comitato Ambiente Vesuvio, promotore della manifestazione.

Il Vesuviano che non ci sta e che denuncia il malaffare ha la voce ferma di padre Maurizio Patriciello, accorso assieme a Padre Zanotelli e agli altri parroci del Vesuviano, per dire basta all’avvelenamento delle nostre terre per una solidarietà che lega tutte le vittime e gli attori positivi delle varie Terre dei Fuochi campane.

Il Vesuviano che non vuole morire spera di avere l’appoggio, mancato per 30 anni, nonostante le belle promesse, affisse, in segno di protesta, durante la marcia, su tanti manifesti, cartelli e striscioni, della Politica locale, regionale e nazionale. Un timido sindaco Buonajuto, spoglio della fascia tricolore, assieme a tanti altri esponenti delle istituzioni, ha fatto parte del fiume in piena ercolanese e ha lanciato un appello alle più alte cariche dello Stato affinchè, anche grazie al loro aiuto, i proclami possano diventare finalmente realtà solide per combattere la brutta malattia (così in gergo i residenti chiamano il cancro) che lentamente sta ammazzando i nostri concittadini e i nostri territori.

Video a cura di Florinda Valoroso

Articolo di Dario Striano

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