(VIDEO E FOTO). Portici – “Con i soldi non pagate i clan di Camorra ma fate i regali ai vostri familiari”. L’appello di Tano Grasso durante la Passeggiata natalizia contro il Racket

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Con i soldi non pagate i clan di Camorra ma fate i regali ai vostri familiari“. È l’appello del presidente della FAI Tano Grasso anche quest’anno presente a Portici in occasione della Passeggiata natalizia contro il Racket, giunta alla sua sesta edizione sul territorio, per urlare “no alla mentalità mafiosa” e per combattere il pizzo e l’usura in città: “I dati ci parlano di poche denunce rispetto a due fenomeni, purtroppo, ancora radicati sul territorio. L’importante in queste manifestazioni è avere costanza. Prima o poi le denunce arriveranno“.

Marciano per le vie della città i volontari dell’Associazione Panunzio, capeggiati dall’indomito Padre Giorgio Pisano, pastore della chiesa del Sacro Cuore, supportati dagli uomini della polizia di stato, carabinieri e municipale. Presente anche il Comune di Portici con le assessore, alla Legalità e al Bilancio, Grazia Buccelli e Lorella Di Stefano. Ad accompagnare il corteo anche il padre antibiocidio di Ercolano, Padre Marco Ricci, don Gianluca della Chiesa della Salute e padre Raffaele Galdiero, parroco del Santuario di San Ciro.

La manifestazione si é aperta alle 9.30 a Via Verdi per poi proseguire a Piazza Poli e a Via Malta, prima di concludersi nei pressi del convento dei Salesiani di Portici: “Quest’anno – ha spiegato Padre Giorgio – la manifestazione prevede l’entrata in 50 esercizi del territorio presenti su una zona non ad altissima concentrazione commerciale per sensibilizzare la gente e i commercianti in un nuovo percorso: di consumo critico da un lato. Ossia il concetto di “pago chi mi paga”. E nello stesso tempo dire agli esercenti che, qualora avessero dei problemi relativi alla Camorra, al Pizzo, all’Usura, noi siamo qui al loro fianco. Le realtà non cambiano subito. L’usura è presente nella sua totale pervasività a Portici, a livello imprenditoriale, di edilizia… Il racket, in una maniera più mitigata, è ancora radicato sul territorio. Il clan é ormai, quasi tutto, in carcere, ma ci sono altre facce del pizzo sguinzagliate che lavorano subdolamente e vilmente. Esiste ancora un’ombra di violenza camorristica nascosta. Noi abbiamo uno sportello Antiusura, inserito nella rete “Libera contro le Mafie”, “Don Pino Puglisi”, che opera anche al di fuori del territorio porticese e un’Associazione Antiracket Giovanni Panunzio supportata dalla Federazione Antiracket Italiana perchè siamo convinti che solo l’associazionismo possa salvare il commerciante che denuncia e accompagnarlo in un percorso di Legalità con le Istituzioni.

A reggere i cartelli con le scritte preparate dall’Associazione Panunzio per invitare i cittadini a non pagare i clan anche il titolare del ristorante chiuso per Camorra, Ciro a Mare, Raffaele Rossi. Bocche cucite però sulle delibere di Giunta e Consiglio degli ultimi giorni che potrebbero comportare la riapertura della storica attività incendiata nel 2009 dagli uomini del clan e, da allora, mai più riaperta. Quasi ad esorcizzare una vicenda che da circa 8 anni pesa sul cuore della famiglia Rossi: “Ogni parola sarebbe superflua – dice Tano Grasso – Oggi più che mai vogliamo far parlare i fatti“.
Dario Striano

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