Verso il voto a settembre con le Regionali, a Sant’Anastasia (per ora) le uniche certezze sono le candidature di Carmine Esposito e Carmine Pone: tutto il mondo politico attende

Sant’Anastasia – La città martorizzata dalle indagini della magistratura che hanno portato all’arresto del sindaco Lello Abete e commissariato il Comune andrà al voto a settembre e lo scenario politico è tutt’altro che facile da connotare. Certe, per ora, solo le candidature di due ex sindaci: Carmine Pone e Carmine Esposito. Entrambi correranno col supporto di liste civiche, quasi sicuramente senza l’appoggio dei partiti che per ora si barcamenano tra eterne riunioni per trovare quella che in politichese si chiama “quadra” su un nome che possa mettere d’accordo tutti e che ad oggi non è ancora arrivato. Il centro sinistra, spaccato come il centro destra diviso non hanno ancora pensato a chi possa rappresentare alle prossime elezioni l’alternativa allo sfascio politico locale. Pd, Verdi, Italia Viva si incontrano, parlano, discutono ma il nome stenta a venir fuori. Parte del centro sinistra infatti vorrebbe che a guidare le fila fosse Peppe Di Marzo, un trascorso da assessore e militanza politica: volto giovane per età ma esperto di politica e governance pubblica. Un’altra parte aspetta e con essa anche Enzo Iervolino, medico e già sindaco della città anastasiana che i bene informati dicono pronto a scendere in campo, raccogliendo anche quei consensi del mondo associazionistico e cattolico importanti nella città mariana. A destra è sempre vivo il nome di Annarita De Simone, mentre Mario Gifuni sembrerebbe alla finestra a guardare nonostante più volte si sia detto disponibile ad una coalizione ampia che proponga un volto nuovo per la guida della città. E se Carmine Esposito pare non voglia far sconti a nessuno e abbia deciso di candidarsi alla guida di una coalizione alternativa a quella che alle scorse elezioni, lanciata da lui, ha favorito l’ascesa al governo dell’ormai ex sindaco (oggi ai domiciliari finito nell’affare concorsopoli) Lello Abete, Carmine Pone proprio in quella maggioranza Abete sta pescando i suoi uomini e le sue donne di punta. Alla finestra corteggiata a destra e a manca la psicologa Cettina Giliberti che godrebbe di una enorme stima in città, non ha ancora sciolto le riserve. Il Partito Democratico pare abbia abbandonato l’ipotesi di correre da solo candidando l’avvocato Peppe Maiello, per favorire una cordata di giovani (e non) anche se si fa sempre più insistente l’ipotesi di un ritorno in campo dell’ex sindaco Enzo Iervolino. Non ci sono outsider. O quanto meno pare non ce ne siano in grado da sconvolgere gli assetti di una Sant’Anastasia in cui la politica ha abdigato alle faide familiari e la discussioni sui programmi è stata sostituita agli inciuci dei processi. Mesi fa un incontro di Don Ciccio D’Ascoli, pareva potesse porre inizio ad una nouvel vague della politica locale e invece, causa anche la pandemia si è fermato tutto. L’ex super assessore dell’ex giunta Esposito, Armando Di Perna, dato ai più come possibile candidato di un gruppo “autonomo”, pare abbia deciso di ritirarsi a vita professionale e privata, allontanandosi anche dal suo mentore. Anche i giovani pare possano decidere di saltare il giro: Ciro Pavone potrebbe addirittura decidere di non scendere in campo e Alfonso Di Fraia che qualcuno dava tra i giovani papabili al trono, fa quasi corpo integrante della corazzata che Carmine Pone sta mettendo in campo, forte delle relazioni del fratello Antonio, corpo e mente di una coalizione che cresce nei giorni. In mezzo, poche idee, nessun programma e soprattutto l’incubo che la concorsopoli sia solo la punta di un iceberg di devianza della cosa pubblica che da Sant’Anastasia sta sporcando a macchia d’olio anche altri comuni vicini.

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