VERSO IL VOTO A SANT’ANASTASIA – L’intervento-appello alla futura classe dirigente anastasiana da parte di Giuseppe Fornaro dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

Gentili politici, In qualità di rappresentante di una categoria di disabili, Vi ricordo che il voto dei disabili vale doppio, vale doppio perchè per raggiungere il seggio elettorale ci arrampichiamo tra mille barriere sperando che valga finalmente la pena di spendere stima e la fiducia nel voto che stiamo per dare.

Cara futura Amministrazione, vorrei che quando si parla di abbattere le barriere architettoniche, i disabili vengano consultati, consiglino e guidino gli amministratori per far emergere le tante difficoltà che hanno i non vedenti e chi è costretto sulla carrozzella e tutte le altre disabilita’. Le azioni di promozione dell’accessibilità e della mobilità della persona con disabilità, si incrociano con molte attività dell’ente comunale, quali i servizi sociali, l’urbanistica, i trasporti e la scuola.  La trasversalità del tema richiede di organizzare e dare impulso all’attività amministrativa, in modo da consentire che esigenze e diritti delle persone con disabilità, siano rappresentate in tutti gli ambiti decisionali, di gestione e controllo.

Per questo è necessario adottare le linee guida su accessibilità e mobilità urbana (linea guida per gli enti locali) che suggeriscono di avere uno specifico riferimento politico all’interno dell’amministrazione e un’organizzazione che attribuisca a una specifica entità amministrativa, la responsabilità di realizzare e monitorare le azioni di sostegno delle persone con disabilità. Si suggerisce, di creare un osservatorio sulla accessibilità e fruibilità urbana, osservatorio previsto anche dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Il primo passo verso il miglioramento della situazione deve essere fatto educando la comunità tutta: bisogna educarla a rimuovere le barriere culturali prima di quelle architettoniche al fine di promuovere l’integrazione sociale parallelamente a quella ambientale. È di questa cultura che deficitiamo enormemente perchè non riusciamo a capire che adeguare spazi e ambienti per i disabili, significa rendere un paese vivibile. Agevolare anziani, mamme con carrozzini, percorsi sicuri per i bambini, significa rendere raggiungibili strutture pubbliche ed esercizi privati con conseguenze positive per tutti. Caro futuro sindaco, assessore alle politiche sociali, alla cultura , allo sport e teatro , alla viabilità, all’ecologia e bilancio e non me ne voglia se dimentico qualcuno, non dimenticate che i disabili non appartengono soltanto alle politiche sociali, ma devono essere tenuti in considerazione per ogni Assessorato meritevole di designarsi tale. Non c’è cultura se non è inclusa l’accessibilità ai disabili, non c’e’ degno spettacolo se non è programmato tenendo conto delle difficoltà e delle pari opportunità previste per i disabili, non ha senso parlare di viabilità senza prestare la massima attenzione alla vivibilità di tutti i cittadini, non c’è qualità nemmeno nell’assessorato all’ecologia se non si interviene adeguatamente con opportuni strumenti ed interventi nei confronti dei cittadini disabili che intendono essere parte attiva per la conservazione dell’ambiente. Dalla lunga esperienza maturata nel corso degli anni, l’associazione ha riscontrato che nel  70% dei casi le persone che presentano disabilità visiva, sono anziani.  Il disabile-anziano si trova molto spesso solo, privo di chi lo possa accompagnare e assistere anche nelle più elementari forme di vivere quotidiano es. rapporti con Enti; compilazione e lettura pratiche; semplici acquisti quali medicinali o alimentari. Per le fasce più giovani è necessario adottare strategie di inclusione e supporto all’accettazione della menomazione, attraverso attività sportive, corsi di  lettura Braille, attività ludico ricreative, Importante e’ anche  l’accompagnamento finalizzato all’inclusione sociale, che a seconda della gravità della deficienza visiva ed in relazione all’esigenza specifica del soggetto preso in carico sia il più possibile finalizzata a rendere la condizione di disabilità meno pesante.

Accompagnamento presso Ospedali, Consultori, Laboratori medici, ma anche volte allo svolgimento delle incombenze quotidiane. Introdurre la figura  dell’infermiere domiciliare che possa  vigilare ed intervenire  con competenza laddove  sia necessario il suo intervento.

In mancanza di strategie idonee e di Indicazioni su specifiche aree di innovazione da introdurre nella programmazione si rischia di favorire l’emarginazione di soggetti resi deboli dalla condizione fisica.

Giuseppe Fornaro dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

Rappresentanza di Sant’Anastasia Napoli

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