TRACCE DI MEMORIA – Brevi note sull’origine dei confini dell’abitato a Volla (Luigi Verolino)

 

Volla è un comune della cintura napoletana che si estende quasi in continuità della frazione di Ponticelli nella pianura alle radici del Vesuvio e propriamente dalla parte del Monte Somma. l territorio nell’antichità faceva parte del casale di Ponticelli. Il nome Volla deriva da una famosa sorgente d’acqua: la Bolla. Una prima ipotesi interpretativa della trasformazione storica del nome viene data da Lorenzo Giustiniani che, nel “Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli” della fine del Settecento, scrive: “Bolla, Bulla, Labolla, e la Volla, è una pianura alle radici del Vesuvio, e propriamente dalla parte di Somma, confinante coll’Afragola, Casalnuovo, Nola, San Sebastiano, Ponticelli e Casoria, distante da Napoli presso a miglia quattro. Ella surse la sua denominazione da uno sgorgo di acqua, che vi si vede, quasi a bulliendo de’ Latini, cadendo l’acqua suddetta dall’altezza di molti palmi, ed ivi chiamano la Casa della Volla, e dividendosi in due porzioni, una forma un piccolo fiume, che porta sempre scoperto il suo corso, e l’altro va per un meato sotterraneo”. In un documento del 1718 c’è una breve descrizione di Volla: “contenente 2925 moggia tra paludi ed arbustato, 1300 abitanti sparsi nel suo circuito, forma la vita del comune. Dessa non è soggetta a continui danni del Vesuvio e per questa ragione venne assegnata a San Sebastiano”. Importante per la conoscenza della vita del casale è la relazione del Consigliere comunale Frojo del 1865, in cui è così descritto il territorio: “San Sebastiano ha una popolazione di circa 1900 abitanti, i quali sono sparsi sopra un’estensione di terreno che si divide in parte montagnosa in parte piana. L’abitato di San Sebastiano capoluogo del comune conta appena 700 abitanti, gli altri sono sparsi nella pianura, ed i gruppi più popolosi sono Monteoliveto grande e piccolo e la Volla. Sicché non vi è nessuna relazione tra il capoluogo e le altre parti importanti, numerose e ricche del comune.

Le autorità municipali non hanno nessuna influenza, la sicurezza publica è abbandonata ai singoli abitanti, e spesso il colono manca de’ supremi conforti della religione. La istruzione è del tutto negletta e alle porte di Napoli la massa è ignorante. Di scuola non vi era che una sola maschile posta nell’abitato di San Sebastiano, in nessun altro luogo se ne veda altra. Di asili infantili non si parla. Non vi sono mercati”. Volla non aveva una propria chiesa parrocchiale e faceva riferimento a quella del casale di San Sebastiano. La chiesa era dedicata a Santa Maria di Loreto e solo nel 1778 essa fu intitolata a San Sebastiano Martire, con una bolla dell’arcivescovo di Napoli, che diveniva così in via ufficiale patrono del casale. La prima immagine è una mappa dell’800 nella quale sono delimitati i confini della Riserva di Caccia Reale. La seconda foto è una mappa del territorio di Volla.

Luigi Verolino 

 

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.