Torna F2 Cultura, il programma culturale che l’Università Federico II di Napoli propone alla città

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Torna F2 Cultura, il programma culturale che l’Università Federico II di Napoli propone alla città. Diversi gli eventi in calendario che accompagneranno la cittadinanza fino all’autunno 2017. Arte, cinema, letteratura, teatro ‘offertì non solo agli studenti, ma a tutta la comunità napoletana e nono. Tra le novità del programma 2016-2017, l’apertura al territorio della provincia di Napoli. Diversi, infatti, gli appuntamenti che si svolgeranno in cittadine della provincia partenopea. «Questa scelta – ha spiegato il rettore Gaetano Manfredi – nasce dalla volontà di testimoniare il ruolo del nostro Ateneo che è sì nella città di Napoli, ma è l’Ateneo della grande area metropolitana. Il nostro progetto – ha aggiunto – è essere promotori di cambiamento sociale ed economico. La nostra funzione – ha sottolineato il Rettore – non deve essere svolta solo nelle aule, ma tra la gente per creare sviluppo, cultura perché questo è il modo per costruire il futuro attraverso la conoscenza. Il nostro contributo – ha concluso – è fornire saperi, cultura di cui i cittadini possano cibarsi conservando la tradizione di un’Istituzione che ha 800 anni di storia». Tra i luoghi che accoglieranno gli eventi di F2 Cultura, – come sottolineato dal pro rettore Arturo De vivo – anche i più importanti siti archeologici presenti sul territorio campano. «L’obiettivo di F2 Cultura – ha spiegato – è far uscire dalla aule il lavoro di ricerca, di volgarizzare inteso in senso nobile che i nostri giovani svolgono all’interno delle nostre strutture». Il programma culturale federiciano di quest’anno – come evidenziato nel corso della presentazione – si muove in un equilibrio tra rubriche sperimentate e forti innovazioni che vedono soprattutto una ricchissima offerta cinematografica e per la prima volta un’offerta teatrale che porterà le messe in scena all’interno dell’Ateneo. Tre gli spettacoli in programma di grandi nomi della scena teatrale quali Mariano Rigillo, Enzo Moscato e Renato Carpentieri. Spazio anche alla letteratura, alla poesia con la lettura di Ovidio. «abbiamo scommesso su Ovidio – conclude De Vivo – a duemila anni dalla sua morte perchè siamo convinti che la lettura dei suoi testi, la ricezione di Ovidio rappresenti una ricchezza che va condivisa».

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