Testamento biologico, sul sito del Comune Pomigliano d’Arco diventa Mantova. Non riesce il goffo “copia e incolla” su un tema così importante: la denuncia di un lettore

Pomigliano d’Arco – Salve, volevo segnalarvi questa pagina del comune di Pomigliano d’Arco dove vengono date informazioni su come fare il testamento biologico nel suddetto comune…peccato che siano state copiate e incollate da quello di Mantova… copiate talmente male che non hanno nemmeno avuto l’accortenza di sostituire “comune di Mantova” con “comune di Pomigliano d’Arco” e di mantenere gli allegati presenti sul sito dell’altro comune. Tutto ciò è davvero indecente considerando la delicatezza e importanza del testamento biologico”. La notizia, segnalataci da un nostro lettore (Mario M.) fa certo discutere. La questione del Testamento biologico è molto sentita. Il testamento biologico (detto anche: testamento di vita o dichiarazione anticipata di trattamento) è in sostanza l’espressione della volontà da parte di una persona (il “testatore”), fornita in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (cosiddetto “consenso informato”) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione. La parola “testamento” viene presa in prestito dal linguaggio giuridico, con ciò riferendosi ai testamenti tradizionali nei quali, di solito, si lasciano scritti (di pugno) le volontà di divisione dei beni materiali per gli eredi o beneficiari. Nel mondo anglosassone lo stesso documento viene anche chiamato living will (impropriamente tradotto come “volontà del vivente”).

La volontà sulla sorte della persona passa ai congiunti di primo grado qualora la persona stessa non è più in grado di intendere e di volere per motivi biologici. La legge sul testamento biologico (legge 2 dicembre 2017, n. 219 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 12 del 16 gennaio 2018) è in vigore dal 31 gennaio 2018. Nel rispetto dei principi di cui agli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione e degli articoli 1, 2 e 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, a tutela del diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona, la legge ribadisce il principio per cui nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge. Il cuore della legge è l’introduzione della disciplina delle DAT, disposizioni anticipate di trattamento, con le quali le persone possono dare indicazioni sui trattamenti sanitari da ricevere o da rifiutare nei casi in cui si trovassero in condizioni di incapacità. Una questione eticia e civile che i funzionari del Comune di Pomigliano d’Arco che hanno inserito sul sito del comune l’informativa a riguardo avrebbero fatto bene a metterci un po’ più attenzione e magari nel “copia e incolla” a sostituire il Comune di Mantova con quello di Pomigliano d’Arco.

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