“Tarallo al pepe”. Intervista al segretario di Rete Civica per Portici dopo l’esclusione dalla Giunta: “Cuomo ha rivalutato Marrone. Credo che tra 5 anni non si ricandiderà”

E’ un Carlo Tarallo al “pepe” quello che abbiamo intervistato a due giorni dalla designazione della Giunta che ha visto l’esclusione dall’esecutivo del sindaco Cuomo di Rete Civica Per Portici-Campania Libera: la lista nata dalla fusione del movimento del presidente De Luca con il progetto politico del docente universitario Gaetano La Nave. Il segretario della lista civica che, ottenendo oltre le 1000 preferenze, ha contribuito alla vittoria al primo turno del sindaco-Senatore e ha eletto in consiglio il dottor Bruno Provitera, già vicensindaco di Portici, si è mostrato particolarmente critico nei confronti del parlamentare del Pd

Segretario, come giudica l’esclusione dalla Giunta della lista “Rete Civica Per Portici – Campania Libera”?

Rappresenta la mortificazione di una lista, che ha ottenuto un risultato di rilievo, superiore anche alle aspettative, e che aveva proposto al sindaco una serie di curricula di altissimo profilo: tutte donne, giovani mamme, profili più esperti di grandissima qualità e competenza, dando al sindaco, dunque, la possibilità di scegliere tra questi profili. Avevamo sottoposto al sindaco un ventaglio di scelte molto ampio e qualificato, in maniera anche ufficiale, inviandogli una mail…purtroppo, utilizzando il pretesto di una divisione interna alla lista, siamo stati esclusi dalla Giunta; il chè non ci impedirà in ogni caso di continuare a fare la nostra politica e le nostre battaglie per Portici.

Perchè parla di prestesto?

E’ assolutamente un pretesto perché più volte pubblicamente il sindaco, proprio per evitare ricatti, in termini politici (e lo sottolineo), dei singoli consiglieri comunali, aveva garantito a tutte le liste che hanno contribuito alla straordinaria vittoria elettorale che avrebbe parlato soltanto con i partiti. Del resto, l’atteggiamento poltronista, megalomane ed egoista del nostro unico eletto, è diventato palese in queste ore con la sua auto-candidatura alla presidenza del consiglio comunale. Candidatura che non era nostra, che non condividiamo, nè sosteniamo e che, anzi, critichiamo… ulteriore dimostrazione del modo di intendere la politica di determinati personaggi.

Come continuerà l’azione politica di Rete Civica sul territorio di Portici ?

Continuerà cercando di aggregare, fare proposte, e cercando di portare un contributo di idee e di qualità. Anche senza la nostra presenza in Giunta continueremo a portare avanti le nostre idee e progetti.

Come è oggi il suo rapporto con il sindaco Enzo Cuomo?

( silenzio…) Di rispetto reciproco e istituzionale

Come giudica, invece, complessivamente la giunta varata dal primo cittadino?

E’ una giunta che fa capire come Cuomo non pensi di ricandidarsi tra 5 anni. E’ tutta rivolta al passato. I 4 assessori maschi, pur col rispetto delle rispettive competenze, sono espressione di una politica vecchia e basata più sulle amicizie personali che sui ragionamenti politici. Mi piace sottolineare come il sindaco abbia rivalutato l’esperienza Marrone, attribuendo a Farroni, pilastro della vittoria del magistrato, il ruolo di vero e proprio sindaco ombra; e dando a Capozzo, uno dei principali artefici della vittoria di Marrone, deleghe importantissime. Quello che serve sottolineare è che alle donne giovani, alle quali va un enorme in bocca al lupo da parte di rete Civica, sono state attribuite deleghe che, sommate insieme, non sono neppure un quarto di quelle attribuite al vicesindaco. A proposito di quote rosa: per quanto riguarda il Pd, emerge la contraddizione tra la sbandierata lista composta in egual misura da uomini e donne e una realtà dei fatti che vede su 4 posizioni, 2 assessori, 1 presidente del consiglio e il leader della partecipata comunale, la designazione di 4 uomini. Mi chiedo, a questo punto, se la parità di genere sia stata soltanto un’arma di campagna elettorale. Il Pd ha candidato donne validissime, due delle quali elette in consiglio, che hanno conseguito risultati elettorali importanti, ed è veramente curioso che, tra elette e non elette, nessuna sia stata ritenuta in grado di poter rivestire un ruolo di responsabilità istituzionale e manageriale. 

C’è rimpianto per la decisione di aver scelto Cuomo come candidato sindaco? Poteste tornare indietro scegliereste sempre la coalizione del Senatore?

Cuomo è stato sicuramente un ottimo amministratore e Portici sotto la sua guida aveva raggiunto livelli di vivibilità eccellenti e quindi come amministratore era la migliore tra le proposte in campo. La delusione è invece tutta politica. Aver messo su’ una coalizione con una grossissima presenza di liste civiche, scientificamente mortificate, al momento delle scelte, è un giochino che difficilmente tra 5 anni potrà ripetersi…

Dario Striano

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.