Stop al fumo nei parchi pubblici di Pomigliano d’Arco: il sindaco Russo giura il “pugno duro”. Ci riuscirà?

Pomigliano d’Arco – Con l’ordinanza n.16 del 9 marzo ad opera del Sindaco Lello Russo, è stato disposto il divieto di fumo nei tre Parchi pubblici di Pomigliano d’Arco: Parco “Giovanni Paolo II”, Parco delle Acque e Giardini d’Infanzia, al fine di garantire sicurezza e salute dei cittadini e tutela dell’Ambiente. Le sanzioni previste per l’inosservanza di tale ordinanza si aggirano su cifre intorno ai 200 euro. Nell’ordinanza si legge che le premesse che hanno dato vita al provvedimento sono derivate da una numerosa serie di segnalazioni pervenute da cittadini i quali hanno denunciato che frequentemente si sono visti adulti fumare in presenza di bambini all’interno degli spazi aperti di Pomigliano. Il provvedimento nasce dalla necessità di tutelare l’ambiente, il decoro urbano e la salute dei cittadini, minori in particolare, in quanto si stima siano un quarto della totalità delle persone che subiscono fumo passivo. A disposizione per l’applicazione dell’ordinanza in questione vi sono i vigili urbani coadiuvati dalla guardia ecologica, che presidiano il parco Giovanni Paolo II e gli altri parchi urbani del Comune, in cerca di eventuali trasgressori.

L’opinione pubblica pomiglianese sembra oltremodo divisa sulla vicenda; molti cittadini sono d’accordo con la finalità manifesta dell’ordinanza, ossia la tutela della salute dei minori, delle donne in gravidanza e i frequentatori tutti delle aree verdi. Altri tuttavia, sostengono che questo provvedimento è assolutamente troppo restrittivo, non mettendo a disposizione dei fumatori aree riservate come avviene per esempio in altri paesi. Non sono stati rari inoltre momenti di disobbedienza silenziosa ad opera di cittadini che, singolarmente e con un tocco di ironia hanno sfidato l’ordinanza e i controlli, entrando nel parco per fumare.

Ad ogni modo la cartellonistica informativa, recentemente installata all’esterno dei tre ingressi del parco pubblico, non sembrano essere un deterrente sufficiente e attualmente risulta ancora difficile individuare in maniera capillare tutti i trasgressori.

Domenico Modola

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