SMANTELLATA PETROLMAFIE SPA – Camorra, ndrangheta, imprenditori e colletti bianchi dietro l’affare milionario. Tutti i nomi degli arrestati

 

Si scrive “petrolmafie spa” si legge una delle più grosse organizzazioni criminali atte a realizzare una grossa frode fiscale, ripulire denaro sporco e mettere d’accordi la camorra napoletana, la nndrangheta calabrese e svariati colletti bianchi che a vario titolo hanno preso parte all’affare, scoperto dalla guardia di finanza e dai carabinieri coordinati dalle direzioni distrettuali antimafia di Napoli Roma Reggio Calabria e Catanzaro, sotto il coordinamento di quella nazionale e della Direzione anti-terrorismo italiana e di Eurojust che ha fatto emergere una convergenza di strutture e pianificazioni di clan.

Centrale il clan napoletano dei Moccia e sul versante della ‘ndrangheta la collaborazione con le ‘ndrine dei Piromalli, dei Cataldo, degli Abate, dei Pelle e degli Italiano nel Reggino; dei Bonavota di Sant’Onofrio; degli Anello di Filadelfia e di Piscopisani a Catanzaro. In totale le misure cautelari personali eseguite sono settantuno. Il totale dei beni sequestrati ammonta a 946.500.000 euro. A Napoli sono state eseguite 10 misure cautelari, sei arresti in carcere, quattro con il beneficio dei domiciliari e sequestrati beni per 4,5 milioni di euro; a Roma eseguite 23 misure cautelari, 10 in carcere e 13 e ai domiciliari e sequestri per 200 milioni di euro; a Catanzaro fermo di pm per 15 indagati e sequestro di 142 milioni di euro; a Reggio Calabria, infine, 19 persone in carcere quattro ai domiciliari e sequestro beni per 600 milioni di euro.

Il nuovo canale di investimento faceva capo ad Antonio Moccia, esponente di vertice del gruppo (l’ultimo figlio di Gennaro Moccia e Anna Mazza, il primo ucciso in un agguato di stampo camorristico nell’aprile del 1974, la seconda soprannominata “la vedova nera”, la prima donna d’Italia ad essere stata accusata di reati di mafia, anche lei deceduta ma per un ictus e fratello di Angelo Moccia, il boss “dissociato che aveva contatti con l’imprenditore di settore Alberto Coppola e che sul versante finanziario veniva aiutato dai commercialisti Claudio Abbondandolo e Maria Luisa Di Blasio e dal faccendiere Gabriele Coppeta. Coppola, nelle sue relazioni commerciali, vantava la sua parentela con Antonio Moccia, presentandosi anche come suo cugino, una parentela avvalorata dallo stesso boss.

Coppola mediò i rapporti della Camorra con la Max Petroli srl, ora Made Petrol Italia Srl, di Anna Bettozzi, una società in grave crisi finanziaria nella quale i Moccia e anche i Casalesi investirono molta liquidità, aumentandone il volume d’affari, passato da 9 milioni di euro a 370 milioni in 3 anni. Su questo filone di indagine hanno lavorato sia la Guardia di Finanza napoletana che quella romana su delega della Dda capitolina e napoletana. La Made Petrol non solo si è prestata riciclare denaro della camorra ma ha attuato anche una serie di frodi nel settore degli oli minerali, costituendo 20 società cartiere che le permettevano di non pagare tasse e di rifornire il suo network di distributori di carburante a prezzi concorrenziali.

I finanzieri hanno potuto monitorare il livello di vita elevato di tutti gli indagati. A maggio 2019, Anna Bettozzi fu fermata a bordo di una Rolls Royce alla frontiera con Ventimiglia; stava andando a Cannes per partecipare al festival del cinema e aveva 700.000 euro in contanti. Nell’albergo di Milano teneva anche 1,4 milioni di euro sempre in contanti, denaro tutto sottoposto a sequestro. Era Coppola, per gli inquirenti, a organizzare e coordinare sia le commesse di materiale petrolifero che il giro vorticoso di fatturazioni per operazioni inesistenti e movimenti finanziari, tutti on-line. Per gli inquirenti, tra Antonio Moccia, Alberto Coppola e Anna Bettozzi c’era un accordo societario. Coppola per questa sua centralità ha subito due attentati e per questo ha chiesto aiuto ad Antonio Moccia. Ne è seguita una pax mafiosa con la cessione di una quota di un impianto di carburanti al clan Mazzarella.

Antonio Moccia nel marzo del 2020 fece affiggere dei manifesti nella sua città natale, Afragola, in provincia di Napoli, con i quali invitava imprenditori e cittadini a denunciare le estorsioni della camorra. In quei mesi Afragola era scossa dalle bombe del racket. “Denunziate gli estorsori”, “ancor più immediatamente” se chiedono il “pizzo” spendendo “il nome mio e quello della mia famiglia”, si leggeva nel manifesto che destò non poco scalpore e anche qualche preoccupazione visto che qualcuno gli attribuì un significato sinistro. Nel testo del manifesto, a caratteri cubitali di colore rosso, c’era scritto: “Avviso Importante, Mi rivolgo ai commercianti, agli imprenditori e a tutti i cittadini di Afragola e dei paesi vicini che vengono massacrati ogni giorno da estorsori che minacciano i nostri affari e che rovinano con la droga i nostri figli. Ho anche scoperto che più volte spendono il nome mio e quello della mia famiglia; vi invito a denunziare tutti i colpevoli e se vengono falsamente a nome della mia famiglia ancor di più immediatamente. Antonio Moccia”.

CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE

  1. COPPETA Gabriele, nato ad Afragola il 04.04.1965;
    2. COPPOLA Alberto, nato a Napoli il 19.07.1967;
    3. D’AMICO Salvatore alias “O’ Pirata”, nato a Napoli il 01/08/1973;
    4. LIBERTI Domenico, nato a Napoli il 26.03.1969;
    5. MAZZARELLA Francesco, nato a Napoli il 14.05.1971;
    6. VIVESE Giuseppe, nato a Napoli il 06.08.1983.

ARRESTI DOMICILIARI

  1. ABBONDANDOLO Claudio, nato a Napoli il 22.12.1972;
    8. COPPOLA Silvia, nata a Torre del Greco (NA) il 23.02.1995;
    9. DI BLASIO Maria Luisa, nata a Napoli il 21.11.1950;
    10. FIANDRA Aldo, nato a Casoria (NA) il 20.04.1960;

CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE (a Roma)

  1. AURIEMMA Ferdinando, nato a Caserta il 19.02.1979;
    2. BETTOZZI Anna, nata a Roma il 27/07/1958;
    3. BETTOZZI Filippo Maria, nato a Roma il 02/09/1987;
    4. COPPOLA Alberto, nato a Napoli il 19.07.1967;
    5. D’AGOSTINO Felice, nato a Terlizzi (BA) il 3.02.1982;
    6. MERCADANTE Giuseppe, nato a Caserta il 13.01.1979;
    7. MOCCIA Antonio, nato ad Afragola (NA) il 13.06.1964;
    8. STRINA Roberto, nato il 20.12.1980;
    9. SCHIAVONE Armando, nato a Capua (CE) il 07.12.1974.
    10. VIVESE Giuseppe, nato a Napoli il 06.08.1983;

ARRESTI DOMICILIARI (a Roma)

  1. CIUCCIO Raffaele, nato ad Afragola (NA) il 19.06.1964;
    12. COPPOLA Eduardo, nato Napoli il 16.12.1962;
    13. COPPOLA Roberta, nata a Torre del Greco (NA), il 02.03.1998;
    14. COPPOLA Silvia, nata a Torre del Greco (NA) il 23.02.1995;
    15. DEL BENE Vittorio, nato a Nocera Inferiore (SA) il 05.02.1981;
    16. DI CESARE Virginia, nata a Roma il 25.09.1993;
    17. D’APOLITO Ilario, nato a Vallo della Lucania (PZ) il 13.07.1982;
    18. DI FENZA Luigi, nato a Napoli il 22.02.1954;
    19. LIBERTI Domenico, nato a Napoli il 26.03.1969;
    20. LIONE Marco, nato a Napoli il 31.07.1973;
    21. SALVI Stefano, nato a Roma il 08.10.1979.
    22. SPADAFORA Gennaro, nato a Torre del Greco (NA) il 28.10.1974;
    23. TOSCANO Claudio, nato a Napoli il 13.02.1966.

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