Sit- in in piazza e corteo davanti al comune  protestano le associazioni e i comitati studenti e mamme dei diversamente abili

Sant’Anastasia – “Non siamo figli di un Dio minore”. Vogliamo “Dignità per le fasce deboli” e non essere “Sfrattati come fossimo invisibili”. Sono gli slogan sventolati dalle associazioni Mir Odv (minori a rischio), Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti (Uici), Comitato genitori diversamente abili, studenti universitari, fruitori della biblioteca del Centro “G. Siani”, durante il sit-in di protesta che si è svolto questo pomeriggio (ieri per chi legge)  in piazza IV Novembre. Il corteo di ragazzini, mamme, disabili e cittadini comuni si è snodato lungo via Roma, via San Francesco d’Assisi, per poi confluire davanti al palazzo municipale. “Vogliamo una sede….vogliamo una sede”  hanno gridato in coro. Era stato un ragazzino dell’ associazione Mir, Alessandro Coppola, a comporre la canzonetta. La manifestazione, organizzata dalla Mir Odv e dagli inquilini del Centro polifunzionale di via Arco, rappresenta una vera e proprio excalation dopo che la commissaria, dott.ssa Stefania Rodà, aveva disposto (a causa dei divieti imposti dal Covid 19) la trasformazione del Centro “Siani” in una succursale della scuola “Tenente De Rosa, lasciando disabili, ragazzini e studenti senza una sede, nonostante l’impegno – poi  “tradito” –  di trovare un’alternativa. Solo la determinazione di mamme e volontari era riuscita a  bloccare i lavori di trasformazione del Centro dove era già stato eretto un muro divisorio. “Dovevamo reagire -ha detto Anna Busiello, presidente della Mir-  anche se ci avevano consigliato di non fare la protesta”.  “Ci hanno detto più volte” ha proseguito la donna “che stavano trovando la soluzione. Ma finora non abbiamo avuto nessuna risposta”. Ci sono le foto raccolte in un manifesto: volti di dolore di mamme e volontari che hanno trovato armadietti sottosopra, i disegni dei disabili strappati dal muro. Il lavoro di anni dei volontari archiviato nella spazzatura. “Il sit-in di oggi –ha inoltre precisato Giuseppe Fornaro, presidente della UICI-  vuole comunicare ai cittadini che tutti devono essere tutelati preservando la dignità’ di ciascuno”. Sul finale c’è stato spazio per le testimonianze: una mamma per i diversamente abili; il rappresentante più giovane per i non vedenti. Eugenio Di Marzo, “cresciuto nella Mir”, e oggi un giovane uomo che ha realizzato i suoi sogni artistici “grazie all’aiuto dei volontari”.

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