S’intitola Aghi, ma non punge, almeno non al tatto: il libro di Ornella Esposito presentato da Libridine a Portici 

Portici – Bisogna scendere nel profondo per sentire la puntura di quei dieci racconti che trasudano di umanità. Quella che conosce solo chi, come Ornella Esposito, lavora nel Sociale con passione e impegno civile. Assistente sociale da quasi trent’anni, oggi è assessore alle Politiche sociali del comune di Casoria. Dieci racconti, storie reali mescolate alla fantasia di chi il mondo degli “invisibili” lo conosce bene. Storie che si appiccicano addosso e sanno far ridere e tremare, come quella del piccolo Riccardo che mette su un piano per uccidere Babbo Natale o quella di Cirù che dal carcere di Nisida sogna gli occhi della sua Anna; storie che raccontano gioie e dolori e momenti tragici come il terremoto dell’Ottanta che l’autrice fa rivivere attraverso gli occhi di una bambina. Il suo tour alle falde del Vesuvio per presentare il libro è arrivato a dicembre anche a Portici, nella storica libreria Libridine, alla presenza del sindaco Cuomo che ha portato i saluti istituzionali e ella consigliera e psicoterapeuta Ornella Pasqua che è intervenuta; alcuni racconti sono stati letti dall’attore teatrale Vittorio Sirica. In quell’occasione sono riuscito a farle qualche domanda. Ornella, perché Aghi? “Perché i personaggi di queste storie sono forti, pungono, non lasciano indifferente il lettore, ma mostrano anche la capacità di resistere, di essere resilienti dunque ricucire le ferite.
Il titolo è ispirato ad un’opera della grande Louise Bourgeois intitolata “Heart” dove al centro dell’installazione c’è un cuore collegato a dei rocchetti attraverso degli Aghi e l’artista spiega che gli aghi servono per ricucire, non per pungere”. Da dove nasce l’esigenza di scrivere questo libro? “Ho sempre scritto e ad un certo punto ho sentito che per me era giunto il momento di mettere a nudo le mie parole scritte. La mia prima insegnante di scrittura, Antonella Cilento, diceva che scrivere è come fare uno spogliarello” . Che ci fa Maradona in copertina? “Maradona intanto è un figura iconica di Napoli, che è lo sfondo su cui poggiano tutti i racconti. Ma è anche e soprattutto un eroe fragile, che dietro la sua grandiosità nascondeva tante debolezze. La sua fragilità incarna in un qualche modo quella dei personaggi di Aghi che riescono ad essere per una parte, nelle loro vite schiacciate, anche eroici.” Gli occhi di Maradona come mai sono cancellati? “Maradona non ha gli occhi perché sono quelli di tutti i personaggi, di tutti gli eroi fragili”.

Luca Manzo 

 

 

 

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