Rottamati, rottamatori e le faide di partito. A Pomigliano i “giovani” democrat incalzano i “vecchi”. E’ crisi dentro il Pd

Anche Pomigliano ha i suoi rottamatori, e si sono riuniti al centro culturale Paolo Borsellino giovedì per leccarsi le ferite in preparazione del congresso cittadino che si terrà dal 6 all’8 giugno. È un partito che, da questo incontro pubblico nella quale i Giovani Democratici chiedono un dibattito tra i tesserati, evidenzia gli scontri in atto tra la “vecchia” classe dirigente e i nuovi rampolli che chiedono maggiore spazio. Sono state infatti tante le critiche piovute addosso alla dirigenza democratica pomiglianese, presente attraverso i consiglieri comunali capeggiati dall’ultimo sindaco del Pd, Antonio Della Ratta, e lo sconfitto alle scorse elezioni Onofrio Piccolo. È proprio dalla scorsa tornata elettorale che partono le critiche: «I 15 anni di governo del Pd a Pomigliano sono finiti nel peggiore dei modi – si sente in uno degli interventi – perché non siamo stati capaci di dare una discontinuità e gli elettori ci hanno punito». Altri hanno poi evidenziato come “cambiare una faccia” non significa cambiare una classe dirigente: «I giovani che oggi hanno 40anni sono stati solo diretta espressione dei più anziani». In previsione del congresso i Gd chiedono a gran voce primarie di partito per rinnovare la segreteria locale, così da poter affrontare delle possibili primarie di coalizione con un candidato unico. Perché, hanno ricordato gli intervenuti, le elezioni non sono poi molto lontane. Sullo sfondo la situazione economica del polo industriale di Pomigliano d’Arco sempre più indebolito «Non dobbiamo dimenticarci – ha risposto Della Ratta – di restare uniti per conservare le nostre eccellenze industriali come Alenia che ci è stata portata via da Aermacchi per un accordo politico del governo Berlusconi. Nel passaggio della sede legale a Venegono c’è il tentativo di portar via un’eccellenza a livello mondiale che è qui da 50 anni. Non dobbiamo solo stare con gli operai ai cancelli: alla politica è richiesto dare l’avvio a nuovi piani industriali». La conclusione dei lavori è toccata all’ospite d’onore Andrea Orlando, parlamentare e responsabile giustizia del Pd: «Marchionne oggi ha detto oggi che la sentenza che ha reintegrato 145 operai della Fiat di Pomigliano è “folklore locale”. Una dichiarazione che, se fatta da Berlusconi, avrebbe scatenato le ire dei grandi vertici del Partito, invece sono stato solo io a replicare. Sono convinto che la politica non debba più trattare “il mercato” come un semplice osservatore, ma diventare parte attiva perché se non arrivano gli investimenti in infrastrutture la Campania non potrà decollare, come si prevede, per diventare un crocevia delle merci del Mediterraneo».

Daniele De Somma
tratto da www.ilmattino.it

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