Al Sindaco Francesco Pinto di Pollena Trocchia

Sono una cittadina di Pollena Trocchia  da oltre 40 anni  visto che sono nata in questo paese, dove niente è mai cambiato e si fa di tutto per cercare di non cambiare niente. Le elezioni sono alle porte , tra poco ci sarà la passerella di chi vuole offrire alternative  e  chi dice che ha dato già tanto . Cosa ? Io non ho visto mai niente. Ma al peggio non c’è mai fine. Mi sono recata al cimitero di Pollena Trocchia e con sdegno mi sono accorta che una semplice croce di plastica può mandare in malora l’azienda che si occupa del servizio elettrico. Arrabbiata e delusa mi sono detta ma la tomba di mia madre è casa sua ?. Non ho infranto leggi che francamente inventano sul momento , io sono una cittadina  consapevole dei miei diritti e non voglio che vengano calpestati. Di chi è la colpa? Il solito ignoto? Che qualcuno ci metta la faccia !Visto che la nostra voce non arriva oltre le porte di ingresso del Comune di Pollena Trocchia .in fede  Nicoletta Riccardi.

 

La lettera della signora, si riferisce al fatto che in più occasioni all’interno del Camposanto pollenese sono scomparse delle croci a Led che i parenti dei defunti portano autonomamente e lasciano sulle tombe. Croci che secondo l’azienda che gestisce la manutenzione del cimitero non potrebbero essere introdotte nel cimitero, anche se un regolamento a riguardo non esiste. Siamo andati al cimitero e onestamente abbiamo constatato, purtroppo che i problemi del cimitero, non della nuova ala che assicurano sarà avveniristica, sono ben altri. Uno tra tutti, la sicurezza. Dai tetti delle strutture che ospitano i loculi, infatti cadono acqua e calcinacci, mettendo a repentaglio l’incolumità dei visitatori. Le foto nell’articolo testimoniano quanto sia pericoloso. Piuttosto che appellarsi alle croci, dal Municipio farebbero bene a interessarsi della sistemazione dei tetti e delle strutture. (l’Ora)