Report Legambiente sui pendolari in Campania: i treni sono rock, il trasporto lento e il disastro della Circumvesuviana

Crollo dei pendolari del 44% in otto anni, treni vecchi e lontani dagli standard europei con il 65,9% di essi che ha oltre 15 anni. Sono questi alcuni punti dolenti del rapporto Pendolaria di Legambiente che fotografano la situazione del pendolari in Campania, sottolineando che ci sono “i treni rock ma il trasporto è lento”Se in alcune Regioni, spiega Legambiente, il numero degli spostamenti in treno è quasi raddoppiato tra il 2011 e il 2019, la Campania registra a un calo importante: dal 2011 al 2019 si è passati da 467.000 a 261.193, il 44 % in meno, uno dei dati peggiore tra tutte le regioni italiane. In termini pratici sono oltre 205mila i pendolari che hanno abbandonato il trasporto pubblico per i mezzi privati, che significa una stima prudente di oltre 100mila automobili che in otto anni sono ritornate a circolare con più ingorghi e più smog Cumana, Circumflegrea e Circumvesuviana di Napoli, linee suburbane gestite dalla holding regionale del trasporto pubblico campano sono tra òe  linee peggiori d’Italia: la situazione era già drammatica per treni vecchi, stazioni in condizioni di degrado e il taglio dei treni avvenuto in questi anni, e si è passati da 520 corse giornaliere nel 2010 a 367 corse nel 2016, con un calo dell’offerta di treni del 30%, solo in minima parte recuperato negli ultimi anni. “Fortissime – ricorda Legambiente – sono state le proteste quando, tra novembre e dicembre 2020, l’Ente Autonomo Volturno ha effettuato una riduzione del servizio ferroviario prevedendo uno stop dalle 11 alle 15 e dopo le 20. Un taglio di sei ore sul servizio giornaliero, che è stato sospeso anche per tutta la giornata durante le domeniche dello stesso periodo. Una riduzione drastica delle possibilita’ di spostamento in treno che ha creato disagi e proteste”.

 

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