QUindici anni fa moriva Paolino Avella: i suoi occhi rivivono in un’associazione e nei cuori di chi l’ha conosciuto

San Sebastiano al Vesuvio – Quindici anni fa nell’ex piccola Svizzera moriva una stella, senza che fosse fatta mai veramente giustizia. Paolino Avella, non ha ancora 18 anni quando dopo scuola (il liceo scientifico Salvatore Di Giacomo, oggi liceo polivalente) inforca il suo motorino e con l’amico del cuore Andrea, si sposta dal liceo facendo un giretto. A pochi metri di distanza dal liceo, viene intercettato da due criminali che tentano di sottrargli il motorino. Paolino, nel tentativo di sfuggire alla rapina, accelera improvvisamente cercando di allontanare i malviventi, forse anche per raggiungere la vicina stazione dei Carabinieri: inizia così un vero e proprio inseguimento.  I due banditi, utilizzando una moto più potente, prima hanno raggiunto e poi affiancato la moto di Paolino, speronandola. Paolino perde il controllo del motorino e batte contro un albero. Illeso invece l’amico, Andrea, che viaggiava sul sedile posteriore. Paolino avrebbe compiuto 18 anni pochi giorni dopo, il 12 di aprile. I suoi amici, al sua fidanzata, la sua famiglia da quel giorno hanno iniziato una nuova vita. Senza il sorriso contagioso di Paolino e con l’amaro in bocca perché nonostante le battaglie legali, vera e propria giustizia per quell’assassinio non c’è mai stata. Fiori, pupazzi, sciarpe del Napoli, centinaia di lettere e foto: i ragazzi del liceo riversarono proprio ai piedi di quell’albero, servendosi di semplici oggetti, la loro voglia di non dimenticare e di non permettere che la storia di Paolino venisse dimenticata. La corte di Assise stabilisce in primo grado l’assoluzione di Luigi Minichini, uno dei due autori del tentativo di rapina. Sentenza d’assoluzione. La prima sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli, invece, ribalta il giudizio d’assoluzione di primo grado, condannando a 12 anni Luigi Minichini.

 

Questa sentenza si stabilisce che la morte del ragazzo non fu un incidente stradale, ma la conseguenza di una tragica aggressione. Il 13 novembre 2012 la 3° Sezione della Corte di Assise di Appello del Tribunale di Napoli (secondo livello),   dichiara Luigi  Minichini colpevole per l’omicidio di Paolino Avella, condannando l’uomo a 9 anni di reclusione, alla rifusione delle spese legali ed al risarcimento dei danni provocati alle parti civili, oltre all’interdizione dai pubblici uffici. Dopo il passaggio in giudicato della condanna nel giugno 2014 Minichini si  rende irreperibile dandosi alla latitanza. I carabinieri lo arresteranno nell’agosto 2014, presso la sua abitazione a Barra. Oggi Paolino Avella rivive negli sguardi di chi l’ha conosciuto e nei valori che Alfredo, il papà, noto avvocato, porta in giro nelle scuole con l’Associazione Paolino Avella (www.paolinoavella.it) , che a Pollena Trocchia, città di origine di Poalino, ha organizzato con le scuole diverse rassegne culturali. Rivive nella lapide in sua memoria e di tutte le vittime innocenti all’interno del boschetto del rione Gescal di Nola. Paolino è anche dentro le onde radio del collettivo Radio Siani; un satellite della web radio nato ad Ercolano, infatti, porta il nome del giovane di Pollena Trocchia ammazzato per aver difeso il suo motorino.

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