QUALCHE CHIARIMENTO SUL NOSTRO GIORNALE – La rigenerazione urbana a Portici, l’assegnazione dei 22 alloggi di via Dalbono, l’immobilismo di Marrone e le fesserie di Mauro Mazzone

Portici – Nella vita, come nella politica c’è chi vince e c’è chi perde. Chi amministra e chi sta all’opposizione, chi in sostanza è stato preferito dalla gente e chi no. Ad entrambe le categorie, i vincenti e i perdenti, non è dato offendere nessuno, soprattutto se si sa di dire e nel caso dei post su Facebook (quando soprattutto si tagga un giornale, per cui si vuole fare arrivare un messaggio) di scrivere fesserie. Sì fesserie, perché quello che scrive sulla sua pagina il signor Mauro Mazzone, consigliere di opposizione a Portici nei riguardi del nostro giornale sono fesserie. Siamo un giornale serio e non ci mettiamo a scrivere parolacce, ma Mazzone ha proprio scritto una fesseria, che da vocabolario significa “Grossa (e spesso dannosa) sciocchezza” o col Treccani alla mano “Atto, comportamento o parole da fesso, o comunque sconsiderati. Cosa trascurabile, di nessun valore; inezia”. Le fesserie che il Mazzone ha scritto rivolgendosi al nostro giornale sono riferite ad un articolo pubblicato qualche giorno fa in merito alla Rigenerazione urbana porticese e al prossimo sorteggio per l’assegnazione di ben ventidue alloggi popolari agli ex abitanti delle casette di amianto di via Scalea e la relativa intervista all’assessore Giovanni Iacone riguardo i traguardi amministrativi della maggioranza a fronte dell’immobilismo di chi li ha preceduti. Andiamo per ordine, per dovere di cronaca, in quanto più che dare belle notizie non ci piace infarcire nulla di bugie, come ci accusa (scrivendo fesserie) di fare il signor Mazzone.

“Un articolo non firmato che dà una buona notizia infarcita di bugie. Non c’entra niente la vecchia amministrazione. I lavori furono bloccati da un provvedimento di sospensiva emanato dal TAR Campania (per altro emanato ben prima che si insediasse il Sindaco Marrone). Anzi il via libera ai lavori da parte del TAR giunse proprio durante gli ultimi mesi della sindacatura Marrone, che poi decadde per le dimissioni contestuali di 13 consiglieri. È un peccato leggere un articolo così fazioso. Rimpiango i tempi lontani in cui l’Ora Vesuviana faceva giornalismo in città. Oggi ridotta a megafono distorto della verità”. “Ve le ricordate le famiglie costrette a vivere da dopo il terremoto dell’ottanta nelle casette-containers di via Scalea? Ve lo ricordate il pugno nell’occhio in una Portici moderna e al passo con le città europee? Bene dopo un trasferimento in altri alloggi, per inizio estate le ventidue famiglie sfrattate dalle casette fatte di amianto finalmente avranno gli alloggi che il Comune di Portici ha costruito in tempi record, recuperando un vecchio progetto i cui fondi andarono persi dalla vecchia amministrazione”. Scrivevamo noi in un articolo datato 22 febbraio 2021. Questo ci è bastato per aver dimenticato, secondo le fesserie che scrive Mauro Mazzone come si fa giornalismo e soprattutto esserci trasformati in “megafono distorto della verità”. Sia chiaro Mauro Mazzone di fesserie può scriverne e dirne quante ne vuole, per carità. Dovrebbe però riguardarsi da non offendere nessuno, specie un giornale che da anni, non solo nella sua città svolge un lavoro importante di raccordo tra quello che succede nei palazzi del potere (e delle governance) e la gente. Questo non significa che non commettiamo errori, anzi. Chi non opera non sbaglia e noi che operiamo in prima linea contro le mafie, dalla parte degli ultimi e sempre senza padrini e senza padroni, qualche errore l’abbiamo sicuramente commesso. Non siamo però il megafono distorto di nessuno, anzi. Siamo stati la voce degli abitanti delle casette di amianto, quando l’attuale opposizione era maggioranza e poco faceva per ridare dignità a quei cittadini. Siamo stati il pungolo per chi c’era prima, chi ci è stato dopo e chi ci sta ora alla guida della città. Mazzone però, forse troppo intento a colpire in modo gretto un giornale da sempre equidistante, prima, dopo e durante la presenza su queste pagine di una firma importante a cui siamo tutti legatissimi e riconoscenti (Dario Striano) se ne è dimenticato, o forse nemmeno c’era. Per rinfrescarsi la memoria può chiedere al leader della sua opposizione (Salvatore Iacomino) e se volesse ripercorrere la storia anche a chi ha preceduto Nicola Marrone e Enzo Cuomo alla guida di Portici e mi riferisco a Leopoldo Spedaliere.

Ci auguriamo che Mazzone capisca che dire e scrivere fesserie non paga, nemmeno in termini di elettorato. Non paga l’offesa, specie se non suffragata dai fatti, ammesso che le offese paghino. Quello che ci dispiace di più è che il signor Mazzone, dovrebbe rappresentare la freschezza e lo slancio della gioventù, proporre il rinnovamento della classe politica dirigente e un’idea di città che penso abbia più chiara il dottor Iacone che proprio giovane non è che lui, troppo impegnato a scrivere fesserie o vista la sua produzione on web a vivere sui social. A seguito delle fesserie scritte da Mazzone nei riguardi del nostro giornale, lo invitiamo a renderci partecipi di quello che accade nella città che non amministra direttamente, ma alla cui governance appartiene, tra un litigio e l’altro che sul suo profilo Facebook lo vede protagonista proprio assieme all’assessore Giovanni Iacone. Per il resto, chi ci conosce lo sa. Non siamo il megafono distorto di nessun potente di turno, ma puntiamo a essere il megafono delle esigenze della gente comune e di interi territori. E soprattutto, a differenza di Mazzone non scriviamo fesserie.

Paolo Perrotta

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