PSICOLOGICAMENTE – CYBERBULLISMO: TRA ATTUALITA  E RIFLESSIONI.

 

 

Spesso si sente parlare di bullismo e di cyberbullismo. Parto dalle basi: il bullismo è un insieme di comportamenti violenti ed intenzionali mirati al maltrattamento dell’altro. Non tutti i bulli sono uguali e non tutti feriscono alla stessa maniera. Tant’è che il bullo può agire in maniera diretta tramite azioni verbali e non verbali,  mostrando gesti scortesi o minacciosi, ma anche in maniera fisica con atti violenti. Tuttavia la pericolosità degli atti di bullismo ha effetti che si ripercuotono nella sfera relazionale della vittima. Grave è il bullismo nel momento in cui l’esclusione intenzionale dal gruppo e la coalizione contro la vittima , porta ad isolarla socialmente. La mancanza di compassione e l’intenzione a fare del male, è una forma di aggressività e che con il pregnante uso del web e dei social, il bullo ha il vantaggio di poter attaccare anche da lontano in qualsiasi parte si trovi; nasce così il termine Cyberbullismo.  Numerose sono le iniziative a riguardo la tutela dei minori, sia da parte di colleghi che sensibilizzano la coscienza collettiva sia dai garanti istituzionali. Il 7 febbraio al Centro direzionale di Napoli, si è celebrata la Giornata Nazionale contro il bulllismo e il cyberbullismo organizzata dal Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Campania, in collaborazione, tra gli altri enti Istituzionali e associazioni, Luigi Trojano, Direttore del Dipartimento di Psicologia dell’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli; l’Ordine degli Psicologi Campania, cui Presidente Armando Cozzuto. “Abbiamo ascoltato i bambini e i giovani nel mondo e ciò che dicono è chiaro: Internet deve diventare un luogo ricco di gentilezza” dice il Dottor Francesco Samengo, anch’egli presente in qualità di Presidente Nazionale UNICEF Italia. La prevenzione degli atti di bullismo e cyberbullismo è il tema andato per la maggiore, anche nell’altro evento sul Safer Internet Day (giornata per la sicurezza in internet) svolto al Museo di Pietrarsa, in cui ha concluso l’intervento il Ministro dell’Istruzione la Dottoressa Lucia Azzolina , che il 3 Febbraio, ha lanciato alla Camera la necessità di inserire la media education (educazione attraverso i media) nell’ educazione civica e parla di come internet debba essere usato con responsabilità , a partire dagli adulti che devono dare il buon esempio.  Nell’ottica di un intervento preventivo, ritengo che ci debba essere  maggior  coinvolgimento da parte dei genitori e dei caregiver sulle esperienze on line nei quali si cimentano i ragazzi sin da piccolissimi. L’eziologia di violenza e molestia in rete la direzionerei sulla tematica “web” : non esisterebbe cyberbullismo se non esistesse il mondo virtuale, che incancellabile, fa parte della nostra realtà. Nella fattispecie, si ambisce ad una  maggior consapevolezza digitale per contrastare il fenomeno.  La complessità risiede nel fatto sostanziale, che bisogna fare i conti anche con l’altra nostra vita, quella dei social, in cui condividiamo idee, fotografie e ricordi con un pubblico,  ed in cui il nostro concetto di tempo , che investiamo nella pubblicazione delle nostre cose, diventa il nostro spazio, ove poter essere apprezzati, accettati ed attacati. Pertanto la questione assume un carattere ontologico; Quanto posso essere libero di esprimermi in rete. Facebook e Instragram si attivano per contrastare le molestie tramite l’Help Center, in cui si può segnalare l’esperienza direttamente sulla piattaforma, la cui aspirazione è la costruzione di un ambiente protetto e positivo. Sentirsi sicuri nel proprio spazio al di là delle differenze, che sono talvolta argomento di discriminazione e molestie, è questa la mission del tema bullismo e cyberbullismo.

 

Carmen Scognamiglio (Psicologa)

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