Rush finale di una campagna elettorale durata ben 11 mesi. A poco meno di 72 ore dal voto dell’11 Giugno quando Portici sarà chiamata ad eleggere il nuovo consiglio comunale, a seguito dello scioglimento dell’amministrazione retta dall’ex primo cittadino Nicola Marrone lo scorso 5 Luglio 2016, che ha portato al commissariamento dell’ente targato Roberto Esposito; i candidati sindaco sono alle prese con l’organizzazione della chiusura della campagna elettorale.

Il Senatore Enzo Cuomo la chiuderà Venerdì sera, con i circa 300 candidati delle sue tredici liste, al Gold Hotel: la struttura di corso Garibaldi che, durante questi mesi, ha ospitato diversi eventi e dibattiti della coalizione capeggiata dal Partito Democratico. All’iniziativa di chiusura saranno invitati anche i simpatizzanti e i capielettore delle liste che compongono il superasse messo in piedi dal parlamentare dem, già sindaco di Portici dal 2004 al 2012.

Diverso, invece, il saluto di Salvatore Iacomino con i suoi elettori…in piazza, tra la gente, come la cultura di Sinistra prevede: appuntamento alle 18.30 a Corso Umberto, nei pressi di Piazza San Ciro, con Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, la deputata di Articolo Uno, Luisa Bossa, il senatore di SI, Giuseppe De Cristofaro, l’onorevole dei Verdi, Francesco Borrelli, e il candidato sindaco, leader di Sinistra Italiana sul territorio.

I grillini la chiudono, invece, in modalità itinerante: con una passeggiata per le vie della città, tra i commercianti, in compagnia del deputato del M5s Roberto Fico. Appuntamento alle 9 del mattino nei pressi del Bar Totò di Corso Garibaldi.

La Terrazza di ottocento napoletano ospiterà invece i candidati delle tre liste dell’avvocato Riccardo Russo, a capo di una coalizione civica molto vicina al CentroDestra, “ma distante dalla partitocrazia“. L’incantevole struttura di Via Diaz ospiterà cittadini e simpatizzanti fino a mezzanotte; prima, dunque, del rigoroso silenzio elettorale di Sabato 10 Giugno.

Meno di 3 giorni all’appuntamento elettorale e a Portici sale già la febbre del voto

Dario Striano