Portici verso il voto. La campagna elettorale ai raggi X secondo un docente universitario.

L’11 Giugno si vota. A Portici si è accesa la campagna elettorale. Protagonisti, al momento, centinaia di candidati al consiglio comunale e quattro candidati a sindaco che in queste settimane lanceranno centinaia di messaggi elettorali. Le attività di propaganda politica saranno quindi una chiave di forza. Abbiamo quindi chiesto al professor Valerio Di Salle, docente universitario ed esperto di comunicazione politica, un commento su quanto messo in campo dai candidati a sindaco in questi primi giorni di campagna elettorale a Portici.

Anzitutto, va precisato che la campagna elettorale, entrerà davvero nel vivo solo tra qualche giorno, dopo la definizione formale delle liste – spiega Di Salle -. Tutte le azioni di propaganda politica dimostrano, più o meno, evidenti punti di forza e di debolezza. Non ho però intenzione di dare giudizi affrettati. Siamo solo all’inizio e molto può cambiare. Inoltre, quando non vengono improvvisate, dietro alle scelte fatte per le attività di comunicazione possono esserci motivazioni di varia natura. Più che opinioni, cercherò di dare delle interpretazioni sulle scelte comunicative viste in questi giorni.

Partirei da Enzo Cuomo che, per il momento, sembra aver ridotto al minimo la spesa per la sua personale campagna elettorale. Parte da favorito e, sino ad ora, ha realizzato un’intelligente comunicazione social pubblicando post fotografici all’interno di vari esercizi commerciali di Portici. Una scelta di ‘co-marketing’ con effetti di costruzione dell’opinione elettorale che si affiancano alla promozione delle risorse economiche della città. La scelta della cartellonistica di Cuomo, è al momento minimal (semplici scritte con sfondo bianco) quasi a carattere informativo, più che propagandistico. Sono sicuro che Cuomo ha già pensato se continuare su questa strada o proporre successivamente prodotti più elaborati.

Salvatore Iacomino, con la sua altrettanto numerosa coalizione, punta, in parte, a una differenziazione politica e di immagine con Cuomo. E’ evidente che Iacomino lavora con una squadra che si occupa delle attività di comunicazione. La narrazione visiva, che necessita di un’attenta selezione delle immagini e dei messaggi, tende ad esaltare doti umane e relazionali del candidato. Raramente, come questa volta, apprezzo la scelta strategica per i contenuti di coalizione proposti nella grande cartellonistica (di solito non sfruttata in modo adeguato) all’interno di una campagna che al momento appare la più coordinata.

Riccardo Russo è un interessante caso di proposta elettorale locale e religiosa. Vecchia Dc italiana a parte, oggi alcune liste di Russo sembrano quasi richiamare la natura politico-propagandista americana piena di valori tradizionali e riferimenti biblici. Alcuni loghi delle liste civiche che lo sostengono sono davvero originali per delle elezioni. Qualcuno è graficamente pulito ed articolato e sottolinea fortemente la sua natura cattolica. Accanto all’originalità della proposta elettorale troviamo simboli che sembrano trasmettere diverse derivazioni politiche. La comunicazione on line, fatta in gran parte di post testuali non elaborati, punta al racconto dei tratti distintivi rispetto agli altri avversari politici.

Cinque Stelle e Giovanni Erra. Se c’è una particolarità del Movimento Cinque Stelle è che le loro campagne per le amministrative hanno tratti ben riconoscibili in ogni paese o città d’Italia, da Nord a Sud. Contro ogni iniziale aspettativa, lo stile dialogico e identitario dei Cinque Stelle ha dato spesso i suoi frutti. Da parte di Giovanni Erra vedo una buona comunicazione ‘soft-grillina’ adattata alle problematiche del territorio che vengono argomentate e approfondite. Anche nei Cinque Stelle di Portici c’è, quindi, un’abitudine a prediligere una comunicazione diretta, integrata con altri strumenti di promozione”.

– Dopo questa interessante analisi, quale consiglio sente di dare ai candidati a sindaco? –

“Nessun consiglio a carattere generico. Ogni soluzione va adattata alle caratteristiche del candidato. Anzi, un consiglio lo do: mettetevi la cravatta rossa! – (In tono ironico) -. Statisticamente, i candidati che indossano spesso la cravatta di colore rosso sono risultati vincitori nelle competizioni elettorali. Vedi Trump…”.

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