Portici verso il voto. Il curioso caso di Giovanni Erra che rischia di fare il sindaco dei grillini con 10 voti

Il curioso caso di Giovanni Erra, leader del meetup del 5 stelle locale che rischia di fare il sindaco di Portici con appena 10 voti.

A rivelare la notizia è il quotidiano “Il Mattino”, in un articolo a cura del giornalista Michele Ippolito. Un verbale di assemblea di Ottobre 2016, firmato dal Senatore Sergio Puglia, dimostrerebbe infatti un nuovo e probabile “caso Monza” a Portici: città del Vesuviano di circa 55 mila abitanti, chiamata al voto dopo un commissariamento che dura da Luglio 2016.

Durante l’assemblea dello scorso autunno, si sarebbe dato avvio allo scrutinio dei voti per la nomina di un candidato sindaco in vista delle prossime elezioni amministrative. Una sorta di primarie interne, svoltesi in gran segreto alla città e alla stampa, che avrebbero incoronato nuovamente Giovanni Erra, già candidatosi a primo cittadino della città della Reggia nel 2013, non riuscendo ad ottenere neppure il seggio in consiglio. Mentre nei bar e nelle piazze della città, dunque, già da qualche mese a questa parte, i grillini discutevano del loro dettagliato e ricco programma elettorale, e alla stampa annunciavano di voler organizzare delle primarie interne, “dimenticavano” però di annunciare ai cittadini il nome, già deciso, del “generale” che li avrebbe guidati nella loro “battaglia” contro “gli autoreferenziali partiti del centrosinistra”.

L’ assemblea di Ottobre ha finito per causare qualche malumore all’interno del meetup porticese. Giovanna De Rosa, storica attivista a 5 stelle, si sarebbe, infatti, allontanata dal Movimento locale e astenuta dalla votazione proprio perché non ne avrebbe condiviso la tempistica e il processo. L’ avvocato Mario Di Masi, invece, ha dichiarato a il Mattino tutta la sua indignazione: “È una vergogna. Posso solo pensare che abbiano mantenuto la notizia segreta il più a lungo possibile in modo che nessuno potesse mettere in discussione le scelte dell’ultimo minuto”.

La pensa diversamente, invece, il leader dei grillini locali, Giovanni Erra che ha risposto così alle accuse al quotidiano di Via Chiatamone : “Chi ha detto che pochi voti vuol dire poca qualità? D’altronde le altre coalizioni in campo.con quanti voti hanno scelto i loro candidati? – ha dichiarato a il Mattino – Il nostro caso non può essere equiparato a Monza. Ogni gruppo può scegliere un metodo diverso per decidere quali saranno i candidati. Si tratta solo di un atto formale per avere la certificazione della lista da Beppe Grillo”.

Dario Striano

 

 

 

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