Portici. L’ex Villa del boss oggetto dell’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Luisa Bossa. Ecco il testo dell’interrogazione.

L’ex residenza del clan Rea, Villa Fernandes, potrebbe essere cogestita, senza alcun bando pubblico, da un’associazione che aveva partecipato ad una gara, annullata, non senza polemiche (clicca qui), da una determina dirigenziale lo scorso mese di Ottobre 2016.

La notizia, riportata in esclusiva e in anteprima sul nostro quotidiano online e mensile cartaceo qualche settimana fa (clicca qui), è stata oggetto di una interrogazione parlamentare (clicca qui) presentata, grazie alla segnalazione dell’ex consigliere comunale Mauro Mazzone, tra i principali artefici della liberazione del bene confiscato dagli anni di abbandono e degrado (clicca qui), dalla parlamentare vesuviana Luisa Bossa. L’ex sindaco di Ercolano ha anche fatto sapere di aver richiesto un incontro col Prefetto di Napoli per fare luce sulla vicenda e sulla legittimità della delibera approvata dal commissario, incaricato di traghettare Portici al voto amministrativo della prossima Primavera, a seguito dello scioglimento dell’amministrazione retta dall’ex sindaco Nicola Marrone.

Ecco, in anteprima, il testo completo dell’interrogazione con cui l’onorevole Bossa chiede chiarimenti al Ministro dell’Interno sul comportamento del commissario prefettizio Roberto Esposito:

“Al Ministro dell’interno – Per sapere – premesso che:
A Portici, in provincia di Napoli, precisamente in via Diaz 144, c’è una villa padronale in stile Liberty denominata Villa Fernandes;
tale struttura è stata a lungo sotto la proprietà di personaggi riconducibili alla criminalità organizzata, tanto che il bene è stato confiscato e messo a disposizione, nel 1999, del Comune di Portici;
nel 2014, dopo una battaglia burocratica durata molti anni, la villa è stata sottratta al degrado e all’abbandono, diventando un simbolo di riscatto, divenendo sede di “Libera” e del Collegamento Campano contro le mafie; trasformandosi in motore di iniziative e di apertura sociale;
con delibera di Giunta n. 149 del 12 marzo 2015, avente ad oggetto “Destinazione ed assegnazione degli immobili confiscati alla criminalità organizzata”, l’amministrazione ha fissato i criteri per destinare e assegnare i beni confiscati alle mafie e trasferiti al Comune per un loro uso sociale;
all’articolo 7 delle suddette Linee guida si legge che “gli immobili possono essere assegnati a titolo gratuito solo attraverso procedura ad evidenza pubblica” e che il Dirigente deve attivare la pubblicazione di avviso pubblico per tale assegnazione;
all’articolo 13 delle suddette Linee guida si ribadisce che il Comune può procedere ad assegnazione diretta solo nel caso in cui, esperita per almeno due volte la procedura pubblica, non siano pervenute istanze o esse siano ritenute assolutamente inadeguate alla finalità sociale;
Il 21 dicembre del 2015, fedelmente alle Linee guida sopra riportate, il Comune di Portici ha approvato la Determinazione dirigenziale n. 1217 con cui è stata indetta gara per affidamento in concessione d’uso a titolo gratuito di villa Fernandes; tale gara prevedeva la valutazione di progetti destinati ad attività di servizio a fasce giovanili per incontri socioculturali, di aggregazione, anche con finalità occupazionali per persone svantaggiate;
alla gara hanno risposto tre soggetti: la cooperativa sociale Onlus Semi di pace, l’Associazione Collegamento campano contro le camorre, per la legalità e la non violenza Franciosi Onlus e la Cooperativa sociale Bcd Gruop;
il 24 ottobre del 2016, con determina dirigenziale n. 774, il Comune di Portici ha proceduto all’annullamento della gara e alla restituzione delle buste contenenti le proposte progettuali;
la motivazione addotta per l’annullamento è stata l’assenza nel bando del requisito di un’anzianità (almeno tre anni di attività sul territorio cittadino) per i soggetti partecipanti, così come previsto dalle Linee guida;
In realtà, nel bando, veniva richiamato per intero il deliberato 149 con i criteri di assegnazione, che andavano quindi ritenuti vincolanti di fatto per la partecipazione alla gara, senza necessità di ulteriori annotazioni;
appare alla scrivente non adeguatamente motivata la decisione di annullare la gara sopra menzionata;
dall’atto di annullamento, non è stata bandita nuova evidenza pubblica, lasciando l’importante immobile confiscato in uno stato di incertezza;
in data 14 febbraio 2017, con atto del commissario straordinario n. 18, si è decisa la partecipazione in partenariato al Bando indetto dalla Fondazione con il sud per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie;
tale delibera prevede un accordo con la Cooperativa Semi di pace, per la gestione partecipata di Villa Fernandes, con utilizzo del bene confiscato;
nell’accordo si precisa che esso non costituisce concessione in uso della struttura alla cooperativa stessa; tuttavia, prefigurando l’utilizzo della struttura per le attività progettuali, si realizza, con tutta evidenza, un accordo specifico e mirato con un soggetto, individuato direttamente, scavallando di fatto il bando pubblico; dal Ministro se sia a conoscenza di quanto esposto e se non ritenga, nell’ambito delle sue competenze, e considerando anche la gestione commissariale in essere presso il Comune di Portici, di intervenire per verificare la correttezza delle procedure adottate finora per Villa Fernandes, in ragione della sua straordinaria importanza, anche simbolica, nella lotta alle mafie.”

Dario Striano

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