Portici dopo il voto. Le pagelle: i promossi e i bocciati delle amministrative dell’11 Giugno secondo L’Ora Vesuviana.

Cuomo è rock… Iacomino è lento. L’avrebbe commentato forse così Adriano Celentano l’esito di queste elezioni amministrative che hanno visto tornare a Portici, sul “trono” di Palazzo Campitelli, il Senatore Enzo Cuomo, alias “Cesare“, già sindaco della cittadina vesuviana per 9 anni, dal 2004 al 2012: anno in cui si dimise, anzitempo, per poter concorrere per un seggio, poi ottenuto, in Parlamento.

Non c’è stata partita. Il “Sindaco-Senatore” ha surclassato i suoi avversari riuscendo ad evitare il ballottaggio, inglobando, però, nella sua supercoalizione, ex attori del CentroDestra locale e diversi rivali dell’ex maggioranza dell’ex primo cittadino Nicola Marrone.

Noi de l’Ora Vesuviana abbiamo provato a stilare la pagella della campagna elettorale. I protagonisti sono gli attori politici locali: tra promossi, bocciati e rimandati… al consiglio comunale.

Enzo Cuomo. Promosso a pieni voti. Nulla da dire: il Senatore ha stravinto, “asfaltando” i suoi avversari. Una campagna elettorale sobria, quasi snob, quella del parlamentare dem che ha evitato di rispondere alle accuse dei rivali, sottraendosi perfino ai confronti pubblici con i suoi competitors, per dedicarsi all’ascolto del territorio e ad incontri, pubblici e privati, con candidati ed elettori, per parlare della sua idea di città. La sua strategia è stata perfetta. Impeccabile. Bisognerebbe soltanto stringergli la mano e fargli i complimenti. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Adesso gli spetta il compito più difficile: (tornare ad) amministrare una Portici in predissesto finanziario.

Antonio Bibbiano, Davide Borrelli, Florinda Verde. Sono rock i giovani del Pd. Accusati di essere “figli di”, nonostante il loro impegno decennale in politica e i loro traguardi professionali e universitari, hanno dimostrato di meritare quei seggi ottenuti in consiglio comunale, portando a termine una campagna elettorale ricca di idee, eventi e proposte. Una campagna elettorale che li ha visti lontani dalle polemiche, come il loro candidato sindaco, e più vicini ai problemi della città.

Salvatore Iacomino. Bocciato. Inesorabilmente. Appena 5 mila 600 voti, nonostante una coalizione di 10 liste. Il suo carisma politico non si discute: è stato il primo all’interno del CentroSinistra a cercare di contrastare il ritorno del Senatore Cuomo, che questa città l’ha abbandonata per inseguire un’ambizione legittima ma personale, cercando di riunire attorno a sè le forze progressiste locali. Troppo timido e schivo per competere con un mediatico Enzo Cuomo. Forse è proprio il ruolo di candidato a sindaco ad essere inadeguato per il leader sul territorio di Sinistra Italiana che, fino ad oggi, era sempre riuscito nell’obiettivo di far eleggere il sindaco da lui sostenuto. Potrà rifarsi in consiglio comunale, tra i banchi dell’opposizione…

Leopoldo Spedaliere: la più grande delusione, forse, di queste amministrative. Il “sindaco illuminato” di Portici… “il re” è stato spodestato. Si è mosso tardi e a sostegno di un progetto fallimentare, avallando la candidatura di un aspirante primo cittadino che è partito, di fatti, già sconfitto. Uno come lui, che i sindaci è abituato a deciderli, avrebbe dovuto leggere prima la situazione politica e impedire la sonora sconfitta. Apprezzabile il coraggio di scendere in prima linea in campo dopo anni di regia, e di abbandonare, prima, e sfidare, poi, il suo vecchio partito, il Pd, con Articolo Uno. Il risultato di appena 250 voti rischia di offuscare, però, il talento del fuoriclasse che con i comizi pubblici e la sua ars oratoria aveva entusiasmato la coalizione di CentroSinistra, facendola addirittura sperare nel ballottaggio.

Giovanni Erra. Rimandato… in consiglio comunale. Quasi 4 mila preferenze sul dato del sindaco. Un aumento vertiginoso rispetto ai circa 2 mila 200 voti delle scorse amministrative che pure lo avevano visto leader dei griillini. Un dato importante considerando che il Movimento 5 Stelle si è confrontato con una sola lista contro corazzate composte da 10 e 13 liste, al cui interno vi erano gli attori politici che per anni hanno amministrato la città. Un risultato soddisfacente quello del candidato sindaco dei grillini, ma non il migliore auspicabile dai sostenitori pentastellati. Può impegnarsi di più e per spronarlo, come i maestri severi, lo puniamo rimandandolo… Avrà modo di rifarsi in consiglio comunale con una opposizione ferrea al sindaco Cuomo che, a nostro avviso, è poco abituato alle minoranze combattive in assise.

Alessandro Caramiello. Promosso. Anche a pieni voti. 411 preferenze che testimoniano l’impegno profuso in questi anni dal neo-consigliere pentastellato. Una campagna elettorale impeccabile che lo ha visto onnipresente nei dibattiti televisivi tra consiglieri, dove si è, a nostro avviso, saputo distinguere per spirito di intraprendenza e idee proposte per migliorare la città. Le preferenze ottenute non sono poche e sono la prova che al di là del voto di protesta, anche l’opinione conta tra l’elettorato grillino. Una domanda ci sorge spontanea: e se fosse stato lui il candidato sindaco per il 5 Stelle?!

Riccardo Russo: Bocciato. La sua proposta politica non è stata presa in considerazione dalla città, forse perchè l’avvocato, impegnato da anni nel Sociale con una mensa per meno abbienti e con attività di laboratorio per ragazzi meno fortunati, ha difettato, e non poco, nella comunicazione. Il suo profilo politico-professionale, particolarmente interessante, avrebbe fatto su leva su più cittadini se fosse sceso maggiormente in piazza piuttosto che rintanarsi nella struttura incantevole de la Terrazza di ottocento Napoletano. Resta sua però l’idea, a nostro avviso, più bella della campagna elettorale: quello di affidare la delega dell’Assessorato alla Bellezza a un cittadino proveniente dalla Periferia. Una rivoluzione che sarebbe partita dal linguaggio gentile dell’e magistrato…peccato che il messaggio non sia stato recepito dal territorio.

Alessandro Fimiani: Rimandato. Ha dimostrato ancora una volta di essere la scheggia impazzita della politica porticese. Prima esponente del Pd 2.0 che ha portato, di fatti, alla caduta dell’ex sindaco magistrato Nicola Marrone; poi referente di Campania Libera prima che i suoi rapporti con i vertici del movimento deluchiano cominciassero a scricchiolare…infine, leader della lista Democratici Popolari, molto vicina al superconsigliere regionale Mario Casillo. E’ riuscito ad ottenere, contro molti pronostici, un seggio in consiglio, superando anche gli ostacoli (o meglio i veti)  messi sul suo cammino dal suo stesso candidato sindaco… ma ha perso tantissimo in termini di preferenze personali. Avesse riconfermato i suoi voti, la lista avrebbe lottato per il secondo seggio in consiglio. I suoi impegni fuori città, e i suoi legami con progetti politici di Vico Equense, Castellammare, Bacoli, Pozzuoli, Torre Annunziata e Melito gli hanno sottratto tempo ed energie. Che la scheggia impazzita si sia concentrato più sulle prossime regionali che sulle recenti amministrative?!

Mauro Mazzone: Promosso. Una promozione sul filo del rasoi per “l’enfant prodige” della politica porticese che è riuscito a superare re Spedaliere nella lista Articolo Uno, ottenendo il seggio nel parlamentino locale. Era partito male, non riuscendo a portare a compimento l’ipotesi del giovane candidato “avatar” Luca; si è ripreso poi a ridosso dell’election day con le sue 320 circa preferenze che lo rendono a tutti gli effetti espressione del movimento scissionista al PD, Democratici e Progressisti, in consiglio comunale. Contro ogni qualsiasi tipo di pronostico. Lo promuoviamo per aver superato diversi ostacoli, anche interni alla sua coalizione. Ma “o uaglione” può fare molto di più.

Fernando Farroni. Promosso. A pieni voti. Ha fatto un passo indietro importante, scegliendo di non candidarsi dopo la delusione delle ultime elezioni regionali, i vari cambi di casacca che lo hanno visto “saltare” da un progetto politico all’altro e le diverse “farronate”: dai calci nella porta alle bottiglie di spumante stappate per festeggiare traguardi mai raggiunti.. Ha saputo costruire una lista fortissima elettoralmente. La seconda, per numero di voti, della sua coalizione. Il bel risultato raggiunto lo pone in pole position per il ruolo di Vicesindaco in Giunta. Le deleghe dovrebbero essere al commercio e al turismo. Si è messo in discussione e ha portato a casa i tre punti. Dopo il sindaco Enzo Cuomo, a queste elezioni è risultato il primo della classe.

Luca Viscardi e Alessandro Della Pia. Rispettivamente l’ultimo e il primo consigliere ad aver lasciato l’ex maggioranza di Nicola Marrone. Bocciati per aver scelto male (o non aver scelto proprio nel caso del candidato di Democratici Popolari) l’accoppiata femminile con cui correre in vista dell’appuntamento elettorale. Avessero trovato un’abbinata migliore i loro voti sarebbero stati ben diversi. Il sogno di un posto in Giunta potrebbe risultare l’ultima ancora di salvezza per i due ex consiglieri.

Enrico Grandi, Antonio Emiliano Calise, Ciro De Martino. Promossi. Sono le sorprese maschili di questa campagna elettorale. Eletti rispettivamente in RDA, Insieme, e Per Cuomo Sindaco, hanno saputo scalzare “avversari” interni più quotati ed esperti.

Ornella Pasqua, Grazia Buccelli e Marcella Giannini. Promosse nonostante non siano riuscite a salire in consiglio comunale. Rappresentano la sorpresa femminile di questa campagna elettorale per i consensi ottenuti. Per loro, secondo rumors, si prospetta forse un posto nell’esecutivo del sindaco Cuomo.

Bruno Provitera. Rimandato… non si sa se in giunta o in Consiglio. L’avremmo promosso per il risultato elettorale ottenuto, lo rimandiamo perché le ambizioni per il ruolo di vicesindaco con delega al Turismo hanno scosso l’ambiente in casa “Rete Civica Per Portici-Campania Libera”, una bella lista, messa sù dal docente universitario Gaetano La Nave e il segretario Carlo Tarallo (entrambi promossi), volto noto del giornalismo locale e nazionale, che rappresenta un mix tra energie fresche ed esperte, in grado di condurre una campagna elettorale ricca di eventi ed iniziative.

Luca Manzo. Promosso. 500 preferenze personali e una lista che ha saputo esprimere un consigliere comunale. Durante la scorsa consiliatura era riuscito ad entrare in assise dopo le dimissioni di Perasole. Quest’anno ha duplicato le preferenze personali, riuscendo a costruire addirittura una lista civica, anche grazie alla fusione con Laboratorio Democratico. Passi da gigante per l’ex consigliere d’opposizione, destinato molto probabilmente ad un ruolo in primo piano in vista dei prossimi 5 anni.

Antonio Sangiovanni. Ci si aspettava di più dallo storico e folcloristico segretario del centroSinistra cittadino, abituato a decidere sindaci e parlamentari. Anche lui, data l’esperienza e la lucidità politica, avrebbe potuto impedire la netta sconfitta. Bocciato…

Il Cantiere. Bocciati. il cantiere diventa “ecomostro”. Una lista che vanta al suo interno ex consiglieri comunali e provinciali non può ottenere meno di 500 preferenze totali.

I Verdi. Promossi. Iniziative, grigliate, eventi, e poi il mitico Giobbe Covatta… I terribili vecchietti de i Verdi, coadiuvati da qualche giovane, hanno comunque reso più bella una campagna elettorale a tratti noiosa. L’elezione in consiglio comunale di Franco Santomartino rappresenta il giusto premio per la lealtà e la coerenza dimostrata sostenendo un candidato sindaco che anche agli esponenti del partito col sole che ride non entusiasmava.

demA. Rimandati. Avrebbero dovuto essere il fattore, assieme al ritorno in campo di Spedaliere, in grado di trainare il candidato sindaco Iacomino al ballottaggio. La visita in pompa magna di Luigi de Magistris, durante la processione di San Ciro, ha finito soltanto per illudere i candidati del CentroSinistra di Iacomino. 100 voti di lista sono un pò pochini per un progetto che vanta al suo interno due ex consiglieri comunali di maggioranza e un ex assessore. Tante però le iniziative messe in campo e le energie giovani inglobate nel movimento del primo cittadino partenopeo. La speranza è che l’ex assessore di Cuomo, prima, e Marrone, poi, Aniello Pignalosa possa ben rappresentarle in opposizione.

Luigi Scognamiglio, Raffaele Di Bartolomeo. Promossi. Hanno costruito due liste in grado di esprimere una rappresentanza in consiglio, assumendosi la responsabilità di tradire l’appartenenza politica, nel caso di Scognamiglio, ex CentroDestra, e i “compagni” marroniani, in quello di Di Bartolomeo. La strategia politica li ha ripagati e adesso potranno portare avanti il loro programma in assise consiliare.

Nicholas Esposito. Rimandato. Una bella campagna elettorale condotta dall’ex rappresentante di Noi con Salvini: ricca di idee, progetti ed eventi. Ha saputo creare entusiasmo intorno alla sua candidatura. Il dato elettorale, triplicato rispetto al 2013, non gli ha permesso però l’elezione sperata. E’ giovanissimo. Avrà modo di rifarsi…

Massimo Olivieri, Antonio Lippolis, Mario Lago, Paola Bruno. Bocciati. Hanno rinnegato i valori del CentroDestra e sono passati tra le fila del rivale storico, tanto osteggiato negli anni scorsi. L’elettorato non gli ha perdonato il tradimento nonostante una bella campagna elettorale all’insegna della partecipazione e della condivisione di idee.

Pasquale Sannino e Salvatore Bimonte. Bocciati elettoralmente… ma li promuoviamo lo stesso. Quì i voti presi non c’entrano alcunchè. Hanno rifiutato i diktat e si sono opposti ai veti del Senatore. Non saranno stati eletti ma hanno dimostrato di essere leali l’uno con l’altro, scegliendo un percorso più difficile. E va bene così…

Dario Striano

 

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