Pomigliano: “Mai più scuola caduta”. Studenti delle superiori in piazza contro il degrado degli edifici scolastici

Pomigliano. Parte dalla stazione della Circumvesuviana di Pomigliano d’Arco la manifestazione degli studenti pomiglianesi per rivendicare il proprio diritto a studiare in scuole sicure, a norma di legge, in cui non si rischi la vita per la caduta di calcinacci o altro, così come avvenuto altrove. Da anni gli studenti di Pomigliano lamentano carenze strutturali degli edifici, talvolta soggetti a veri e propri episodi di degrado, o che quantomeno necessiterebbero di un restauro.

Tra le tante spicca la questione dell’ ISIS “Europa”, nella zona di Pratola Ponte il cui rappresentante afferma: “sono anni che la nostra scuola  aspetta una struttura che ospiti i suoi numerosi studenti. Al momento siamo divisi in tre plessi separati ed abbiamo una tensostruttura come palestra”. Promesse non mantenute, quindi, tra le altre, le rivendicazioni che fanno gli studenti. Tra le promesse in questione c’è anche quella ormai datata della realizzazione della cittadella scolastica: un progetto che prevede la costruzione di quattro edifici, un auditorium ed una palestra coperta. Questo stando a quanto si legge sul sito della Città Metropolitana di Napoli. L’area individuata per la realizzazione della cittadella si trova tra Pomigliano e Casalnuovo, ma ad oggi, nonostante la gara per l’assegnazione dei lavori sia stata risolta, ad oggi non risulta ancora nulla di concreto.

Due le istanze scese in campo stamattina quindi: una relativa alla sicurezza dei plessi scolastici attualmente funzionanti; l’altra relativa al futuro, alla realizzazione della cittadella promessa. Le scuole superiori di Pomigliano accolgono da sempre studenti da tutte le zone limitrofe, pertanto il luogo di partenza del corteo, appunto la stazione Circumvesuviana è un punto di partenza importante. Il folto gruppo di studenti è coadiuvato dall’ Uds con il suo servizo d’ordine. A vigilare sul corretto svolgimento della manifestazione, vigili urbani e Polizia.

Domenico Modola

 

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