POLVERIERA PONTICELLI – Per le bombe a Ponticelli, i carabinieri fermano tre persone vicine al cartello De Luca Bossa-Minichini

Le preghiere di don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli e il lavoro di polizia e carabinieri. La marcia dei residenti e quella dei comitati unitisi per liberare Ponticelli e tutta Napoli dalla camorra. Azioni sociali e l’intervento repentino delle forze dell’ordine e della magistratura. Dopo le bombe, c’è un segnale di speranza. E le trame occulte  che hanno sconvolto a suon di bombe Napoli Est negli ultimi tempi, stanno iniziando a materializzarsi e ad uscire dalla nebbia. Tre uomini ritenuti contigui al clan camorristico De Luca Bossa-Minichini, infatti, sono stati bloccati dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli in esecuzione di un decreto di fermo della Dda, per detenzione ed esplosione di ordigno, aggravati dalle finalità mafiose. Il provvedimento è frutto dell’indagine condotta dai militari del Nucleo Investigativo di Napoli e della Compagnia di Napoli Poggioreale, subito dopo l’esplosione di un ordigno in Via Esopo, verificatasi lo scorso 11 maggio. I tre sono accusati di aver lanciato dal cavalcavia la bomba che ha danneggiato nove auto parcheggiate; l’onda d’urto – così come appurato dai carabinieri – avrebbe potuto provocare il decesso di eventuali persone presenti nel raggio di 10 metri circa dall’esplosione. L’episodio, da inquadrare nella strategia di intimidazione sul territorio messa in opera dai clan che si contendono la zona, ha suscitato profondo allarme nel quartiere. Questo pomeriggio l’arcivescovo di Napoli, mons. MImmo Battaglia, ha celebrato messa a Ponticelli esortando clero e fedeli a “sfidare la paura”. E la gente sana, non solo di Ponticelli ha dimostrato che si può reagire. Con Dignità e pacificamente.

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