Pediatri, pedagogisti, neuropsichiatri si sono mobilitati per chiedere un Decreto bambini. Tra i firmatari il pediatra e parlamentare Paolo Siani

Pediatri, pedagogisti, neuropsichiatri si sono mobilitati per chiedere un Decreto bambini “Perchè? in Italia ci sono 10 milioni di cittadini dimenticati: sono i bambini” spiega a Repubblica Napoli il pediatra e parlamentare Paolo Siani, tra i firmatari di una lettera, sin qui sottoscritta da venti specialisti, che chiede alla politica di sviluppare “linee di indirizzo che si basino su prove scientifiche e raccomandazioni internazionali e che attribuiscano il giusto valore ai bambini, agli educatori e insegnanti e alle famiglie”.
“Senza un’azione urgente – scrivono – questa crisi sanitaria rischia di diventare una crisi dei diritti dei minori”. Soprattutto adesso che si va incontro alla cosiddetta Fase 2. E mentre in Europa “le politiche sulla riapertura della scuola appaiono eterogenee e non basate sul numero di casi Covid 19 in ciascun Paese, nè su prove scientifiche dell’impatto di queste misure”, mentre ad esempio nei Paesi scandinavi le scuole hanno già riaperto, qui “vi ? riluttanza a considerare la riapertura dei nidi e delle scuole”. “Ci sarà un impatto drammatico sui bambini e sugli adolescenti, sulla loro salute mentale e fisica” aggiunge Siani. La lettera mostra gli esperti più che preoccupati, soprattutto quando si tratti di bambini disabili o poveri: “I bambini che vivono in famiglie povere sono spesso in condizioni che rendono difficile, se non impossibile, la scuola da casa. In Italia il 42 per cento dei minori vive una condizione di sovraffollamento delle abitazioni e il 7 per cento di bambini e adolescenti è vittima di un grave disagio abitativo (talvolta abusi). Occorre trovare un punto di equilibrio diverso tra il rischio di aumentare il numero di casi Covid 19 e la limitazione dei diritti dei bambini”. Dunque l’assenza di un piano globale per lla tutela dei minori in questa contingenza, un piano che preveda anche il monitoraggio delle conseguenze che tutto questo comporta nei bambini, “suggerisce – aggiungono i firmatari del documento – che tali danni sono sottovalutati e che forse, più in generale, i diritti dei bambini non sono oggetto di adeguata attenzione”.

 

 

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