Pd Ercolano: rientrano Liberti e Cozzolino, insorge il segretario cittadino Sabbarese: “Sostituiscono la discussione democratica nei circoli con la decisione presa a tavolino da quattro gatti

Ercolano – “A seguito di un costruttivo confronto con il segretario metropolitano Venanzio Carpentieri e con l’On. Andrea Cozzolino abbiamo deciso di iscriverci nuovamente al partito democratico” – dichiarano Marco Cozzolino e Antonio Liberti – ci lasciamo alle spalle anni complicati, di divisioni politiche ed anche amarezze personali. Questa scelta rappresenta il frutto di un percorso politico che mira a porre in risalto l’ interesse per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio e delle nostre comunità. Abbiamo dato un contributo di passione alla fondazione del Pd ed in questa fase, particolarmente delicata per il futuro della sinistra, intendiamo lavorare con determinazione al rilancio di un progetto politico che, a nostro avviso, si lega alla qualità democratica del Paese”. Mettiamola così: la parabola del figliuol prodigo vale dappertutto tranne sotto il Vesuvio. Il decantato modello Ercolano (per cosa non si è ancora capito) aveva mietuto vittime nel Pd e spaccato il partito. E’ di queste ore il rientro in famiglia di due fuoriusciti dopo la scissione che vide stravincere Ciro Bonajuto, oggi sindaco della città degli Scavi e membro della segreteria nazionale del Pd di Renzi e vicinissimo all’ex ministra Maria Elena Boschi. Antonio Liberti e Marco Cozzolino, da anni impegnati nella politica ad Ercolano hanno deciso di iscriversi di nuovo al Pd. Una decisione maturata ”a seguito di un costruttivo confronto con il segretario metropolitano Venanzio Carpentieri e con l’europarlamentare Andrea Cozzolino” dicono in una nota. Ma la loro scelta provoca l’ennesima spaccatura: insorge infatti l’attuale segretario del circolo dem di Ercolano, Piero Sabbarese. “Il comunicato stampa fatto girare stamane dal Pd di Napoli è di una arroganza incredibile, perché pretende di sostituire la discussione democratica nei circoli con la decisione presa a tavolino da quattro gatti. E poi ci chiediamo perché alle elezioni a Napoli il Pd prende l’11 per cento”.

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