Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 31 appartenenti ai clan Ascione, Papale e Birra: Patrizia Ascione evita la custodia cautelare. L’avvocato Dario Vannariello: “Decisione innovativa nel panorama giurisprudenziale”

Ercolano – Scacco al clan, resta libera dalla custodia cautelare la figlia dello storico boss del clan Patrizia Ascione, la figlia di Raffaele. La direzione distrettuale antimafia aveva chiesto al giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli l’arresto di ben 46 persone gravitanti nella criminalità della città di Ercolano ed appartenenti a tre gruppi diversi : Ascione, Papale e Birra. “La stragrande maggioranza dei reati commessi erano quelli di estorsione con caratteri mafiosi, avvenuti negli anni 2008-2010 – fa sapere l’avvocato Dario Vannetiello legale della Ascione – proprio la risalenza nel tempo dei reati aveva portato il Gip a respingere le richieste di misura cautelare invocate dal P.M., il quale, però, aveva proposto appello al riesame avverso il diniego ricevuto”. Il Tribunale di Napoli – X sezione riesame – , nelle oltre cento pagine della ordinanza, ha in larga parte accolto l’impugnazione del pubblico ministero , disponendo la custodia cautelare in carcere per trenta persone e la custodia cautelare presso la propria abitazione. Mentre per quindici persone il Tribunale ha rigettato la richiesta di arresto formulata. Tra coloro che hanno evitato la custodia cautelare spicca Patrizia Ascione, figlia del defunto capoclan Raffaele Ascione e moglie dell’uomo di vertice della cosca di Resina  Giorgio Di Bartolomeo, nonostante rispondesse  anche del delitto di cui all’art 416 bis c.p. , oltre che di tre estorsioni nonché di detenzione e porto di armi da fuoco. “La decisione – scrive l’avvocato Vannariello – è innovativa nel panorama giurisprudenziale : anche quando si è gravemente indiziati di appartenere ad un clan tuttora operativo, riveste comunque rilevanza il momento temporale della condotta materiale del partecipe. Più chiaramente, quando la azione camorristica è risalente nel tempo   il Giudice può rigettare la richiesta del P.M. di custodia cautelare in carcere, nonostante la presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari che caratterizza il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso”.I soggetti nei confronti dei quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere sono : Ascione Giovanni, Ascione Mario, Ascione Pasquale, Birra Antonio, Birra Giovanni, Borrelli Simone, Cefariello Marco, Di Bartolomeo Giorgio, Estilio Aniello, Fioto Lorenzo, Guida Ciro, Miranda Salvatore, Montella Ciro, Nocerino Ciro, Nocerino Domenico cl. 52, Nocerino Domenico cl. 86,Nocerino Luigi, Romagnoli Antonio, Sannino Antonio, Spronello Pasquale, Spagnuolo Vincenzo, Stavolo Ciro, Uliano Ciro, Vanacore Mario, Viola Salvatore, Viola Vincenzo, Vollaro Giuseppe, Vollaro Pietro, Zeno Giacomo, Zeno Stefano, Manzo Luigi (quest’ultimo agli arresti domiciliari). Va però segnalato che la esecuzione della decisione del Tribunale del riesame è sospesa sino all’eventuale decisione della Corte di Cassazione invocabile dagli imputati.

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