NATALE A ERCOLANO – Il sindaco Buonajuto: “Un Natale solidale e vicino agli ultimi”

 

Ercolano – Sarà un Natale solidale e di inclusione quello che ci apprestiamo a vivere ad Ercolano. In questo tempo sospeso e dove le nostre tradizioni sono state stravolte dalla pandemia da covid19, abbiamo una straordinaria opportunità: recuperare questo tempo, quale tempo di speranza. “Come Amministrazione, abbiamo deciso di non prevedere nessuna voce di bilancio per le luci e le luminarie, preferendo destinare quelle risorse per implementare quelle somme dedicate al sociale e all’aiuto nei confronti degli ultimi. Saremo dalla loro parte, di concerto con i servizi sociali, stiamo mettendo in campo una serie di iniziative concrete e di supporto: nessuno resterà indietro, nessuno sarà dimenticato” – afferma Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano. “Ma affinché la nostra città possa comunque respirare un’atmosfera natalizia, abbiamo deciso di pubblicare una manifestazione di interesse per ricercare sponsor a sostegno dell’allestimento e della realizzazione di un Albero di Natale e delle luminarie natalizie. Sono sicuro che i commercianti e gli imprenditori della nostra Ercolano non faranno mancare il loro supporto e il loro sostegno. Così come sono sicuro che tanti cittadini accoglieranno il concorso “Illuminiamoci – Distanti, ma Vicini”, l’iniziativa promossa dalla II commissione consiliare, presieduta dalla consigliera Maria Grazia Prillo, per avviare una gara all’insegna della luminaria più bella della città” – spiega il primo cittadino. Un concorso che prenderà il via il prossimo 8 dicembre: tutti i cittadini potranno partecipare inoltrando la propria candidatura e allegando le foto delle luminarie del proprio balcone inviando una mail a [email protected]. Tutte le foto, poi saranno esposte al MAV in una mostra dedicata e i proprietari dei tre balconi più belli saranno premiati. “Sarà un Natale sicuramente diverso, ma tutti insieme supereremo questo momento mettendoci il cuore in tutto quello che faremo, soprattutto aiutando chi è meno fortunato di noi” – conclude Buonajuto.

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