Napoli, a 10 anni muore lanciandosi nel vuoto: la Procura indaga su sfida social, si procede per istigazione suicidio

Un bambino di 10 anni è morto la scorsa notte a Napoli lanciandosi nel vuoto dalla sua casa. Figlio di due professionisti, non si esclude che sia stato vittima di un gioco sul web, una sorta di challenge che porta a gesti estremi. Il ragazzino prima di compiere il tragico gesto avrebbe lasciato un bigliettino con il quale chiede scusa alla mamma e nel quale fa riferimento a uno stato di paura vissuto, secondo quanto si apprende, nelle ultime ore di vita. La polizia ha sequestrato computer e telefono nella disponibilità del ragazzino.

Ci sarebbe anche un messaggio ai genitori che orienta le indagini sulla sfida virtuale. La procura ha aperto una indagine per istigazione al suicidio. L’ipotesi al vaglio della polizia che ha svolto i primi sopralluoghi è che il bambino sia potuto finire nel vortice di un gioco chiamato «Jonathan Galindo». Si tratta di un uomo con un cappuccio nero che ha le sembianze benevole di Pippo della Disney, che richiede l’amicizia su ogni canale social possibile (Facebook, Instagram, Tik Tok, Twitter), scegliendo quasi sempre giovanissimi, e che lancia delle sfide a chi lo segue. Una gara fatta di piccoli step con difficoltà sempre più elevate e che potrebbe aver spinto il ragazzo a lanciarsi nel vuoto perché così era stato deciso «dall’uomo col cappuccio».

 

 

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