Missione spaziale della Nasa, con Teresa Fornaro il Vesuvio sbarca su Marte

 

Brusciano – Dal Vesuvio a Marte, tenendo alta la bandiera italiana e promuovendo il ruolo delle donne nella scienza. Teresa Fornaro, 33 anni, unica italiana nel team Nasa per la missione “Mars 2020” si dice (al quotidiano Il Roma) «onorata di essere il simbolo della ripartenza femminile». Fornaro, ricercatrice per l’Istituto Nazionale di Astrofisica all’osservatorio di Arcetri di Firenze spera di essere di ispirazione per tante giovani donne che sognano di intraprendere un cammino nelle scienze. Una soddisfazione che si aggiunge a quella di pochi giorni fa, quando il rover Perseverance ha compiuto la sua prima passeggiata lasciando le impronte sul suolo di Marte. «È stato come vedere camminare per la prima volta un bambino – spiega la scienziata, da poco madre di due gemelli – e pensare alle sue grandi potenzialità che si esprimeranno negli anni a venire e porteranno a enormi scoperte per l’umanità». In occasione del test la Nasa ha “battezzato” il sito in cui Perseverance è atterrato su Marte il 18 febbraio scorso come Octavia E. Butler, in onore della scrittrice afroamericana di fantascienza. «È un bellissimo segnale che sia stato scelto il suo nome – sottolinea la Fornaro – ha influenzato la comunità di scienza planetaria con le sue visioni di futuro basato sulla scienza, e ha ispirato moltissime persone affrontando temi di uguaglianza, razza e genere».

Così come il razzo Nasa, in viaggio nello spazio per 203 giorni coprendo una distanza di 470 milioni di chilometri, anche il percorso della Fornaro per arrivare su Marte è stato lungo e ricco di sfide. La prima legata al fatto di non essere un’astrofisica, come molti suoi colleghi. «Io mi sono laureata in chimica a Napoli, alla Federico II- racconta la scienziata originaria di Brusciano – . Poi ho fatto un dottorato in chimica computazionale alla Normale di Pisa e alla fine sono stata presa per una fellowship scientifica a Washington. Sono rientrata nel 2019. «Sono stata per una breve parentesi una ballerina professionista – confessa la scienziata – e mi è sempre piaciuto scrivere, ho pubblicato un paio di romanzi quando ero adolescente. Ora al massimo scrivo qualche paper, ma in futuro mi piacerebbe scrivere per fare divulgazione scientifica». Il passo decisivo per la carriera di Teresa è stato il bando per i progetti di ricerca lanciato dalla Nasa l’anno scorso.

«La selezione è durata sei mesi ed è stata impegnativa – rievoca Fornaro -. È piaciuto il mio piano per identificare le molecole organiche sulla superficie del pianeta e poi ho ricevuto anche dei punti extra perchè ero la più giovane». La chimica italiana è stata una delle ultime aggiunte del team scientifico della Nasa e da novembre ha partecipato agli incontri di preparazione in vista dell’atterraggio su Marte. Adesso è a Napoli con i figli e lavora da remoto per i prossimo step della missione.

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