Mario Cerciello Rega dimenticò l’arma: lo rivelano i carabinieri, “pistola trovata nell’armadietto”

«Andrea Varriale e Mario Cerciello Rega al momento dell’aggressione da parte di Natale Hjorth ed Elder non hanno usato armi, sia per motivi disciplinari, poichè non si puo’ sparare in qualunque condizione, sia perché non c’è stato il tempo. Inoltre Mario Cerciello Rega non aveva l’arma con sé al momento dell’aggressione, ma solo le manette. L’aveva dimenticata nel proprio armadietto dove è stata trovata dopo la tragedia. Quella sera, prima di prendere servizio, Rega Cerciello ha portato il gelato ai colleghi in caserma ed è poi salito sull’auto civetta insieme al collega Andrea Varriale, come lui in borghese. Ma non cambiano le valutazioni – ha aggiunto Gargaro – perché, come Varriale, anche Mario non avrebbe avuto il tempo di reagire». Lo ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Francesco Gargaro, nel corso della conferenza stampa sull’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Dopo l’accoltellamento, ha aggiunto Gargaro, «l’unico che poteva usare le armi era Varriale, ma era contro un soggetto in fuga e quindi sarebbe andato incontro a conseguenze».

Il comandante Gargaro ha anche parlato della questione dell’iniziale errore sulla nazionalità degli assassini. «La versione dei magrebini c’è stata data da Sergio Brugatelli, la vittima del furto del borsello e autore della chiamata al 112 da cui poi si è sviluppata tutta la vicenda, che ha subito parlato di due persone di carnagione scura verosimilmente nordafricani. Brugatelli ha avuto timore a svelare che conosceva gli autori dell’omicidio. Non voleva essere associato al fatto»

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