“Ma perché non si fa?!”. Il dottor Cirillo sul convegno “Welfare e Diritti” organizzato dalla lista civica il Cittadino. Ospiti il procuratore Lepore, il professor Ravveduto e il candidato sindaco Enzo Cuomo

“Ma perché non si fa?!” La domanda secca del medico Giuseppe Cirillo che introduce un ricco e fornito report sulle politiche sociali in Italia, al Sud e nel Vesuviano, apre il convegno su “Welfare e Diritti“, organizzato dalla lista il Cittadino e svoltosi al Gold Hotel di Corso Garibaldi di Portici.

Moderato dal giornalista de il Mattino, Maurizio Capozzo, l’evento ha avuto l’obiettivo di aprire un confronto territoriale sul rapporto tra le politiche del controllo e della sicurezza, e politiche del welfare. Tema centrale dell’incontro gli investimenti precoci sul capitale umano, nei primi mille giorni di vita del bambino: i più efficaci in assoluto da punto di vista della promozione della salute, dell’inclusione sociale, del successo scolastico e della prevenzione della devianza sociale, come sottolineato dal candidato al consiglio comunale Luca Manzo, promotore dell’evento:” Le Politiche sociali rappresenteranno il punto cardine del nostro programma di mandato. E soprattutto quelle politiche di sostegno e prevenzione che, nei primi mille giorni di vita del bambino, possano scongiurare un futuro fatto di criminalità e violenza. Sono dell’idea che gli amministratori locali abbiano il compito di accendere i riflettori su queste tematiche affidandosi agli esperti di settore e dando, dunque, un grosso valore alla sicurezza sociale“.

Il dottor Giuseppe Cirillo, oggi medico volontario di Emergency, ha dunque illustrato un interessante report sulla povertà nazionale e locale, documentando come nei primi mille giorni di vita si possano assumere abitudini che potrebbero incidere negativamente sulla vita adulta. Non solo denuncia: il dottor Cirillo ha illustrato quali potrebbero essere le misure in grado di contrastare il disagio sociale dei più piccoli: dal Piano Sociale Regionale della Campania sino al Piano Sanitario di Prevenzione, passando per la Legge di Bilancio 2017 varata dal governo e per i fondi europei per il programma di Sostegno precoce: “Portici farà riferimento a questi piani, ai loro fondi e risorse. 450 bambini ogni anno nascono a Portici… è atteso che il 30% di questi bambini possa trovarsi in condizioni disagiate. Dobbiamo fare in modo che le nostre Politiche vadano verso le famiglie disagiate, cosa che oggi non accade. Eppure ci sono già degli strumenti che possono aiutare le famiglie in difficoltà, come ad esempio il “contributo alle mamme sole”, “i buoni libro”; oppure quelli introdotti dalla Legge di Bilancio 2017 che rappresentano un “percorso di accompagnamento”, come il “Bonus mamme domani”.

Ospite del convegno l’ex procuratore della Repubblica, oggi in pensione, Giandomenico Lepore. Anche la Sicurezza è stata, infatti, uno dei punti cardini dell’incontro. La sicurezza vista come convivenza civile e frutto positivo delle azioni che quotidianamente ma strategicamente vengono messe in campo contro l’esclusione sociale: “Questa sera mi sento di fare una sola raccomandazione, da semplice cittadino: mantenete le promesse che fate o non le fate proprio. E mi rivolgo ai politici. Questo é l’essenziale: riacquistare la credibilità perduta a causa della cattiva politica. Conosco Enzo Cuomo da anni, ho apprezzato il suo operato da amministratore in passato e non potevo sottrarmi dal presenziare quest’oggi. La delinquenza, che oggi è dovuta soprattutto alla mancanza di lavoro e al disagio sociale, deve essere la battaglia di tutti.

Il professore Marcello Ravveduto, docente di Public and Digital History dell’Università di Salerno, ha invece introdotto il concetto di città gentile, augurandosi per Portici un futuro che vada questa direzione: “Mi piacerebbe una Portici “città gentile”: capace cioè di costruire comunità intorno al concetto di “famiglia che prende cura di se stessa”. Una città che adotti un welfare civile che vada oltre il puro assistenzialismo, dove ci sia uno scambio di diritti e doveri tra cittadini e amministrazione comunale. Mi rendo conto che nei comuni é difficile fare ciò, a causa del bilancio risicato, ma bisogna ricordarsi che lì dove c’é benessere e c’è salute, non c’é povertà. Dove, invece, c’è il vuoto di politiche sociali, c’è la devianza e la criminalità organizzata“.

Anche il dottor Paolo Siani, presidente della fondazione Polis e fratello del noto giornalista Giancarlo, assassinato dalla criminalità organizzata, ha ribadito l’importanza di politiche di sostegno e accompagnamento nei primi 1000 giorni di vita del bambino, sottolineando anche l’influenza nella società delle azioni atte a contrastare la criminalità organizzata e ad assistere i familiari delle vittime delle Mafie e delle Camorre: “I risultati degli interventi illustrati dal dottor Cirillo non si vedranno certamente tra 5 anni. Ma io voglio che la Politica vada avanti, che guardi avanti. Sapete quante sono le vittime innocenti della criminalità organizzata in Campania? 356 vittime: possiamo mai solo rincorrere queste vittime?! O vogliamo seriamente intervenire per prevenire un fenomeno del genere?! Bisogna insistere per trovare finanziamenti, idee, e progetti per evitare che i bambini, che crescono in condizioni disagiate, siano spacciati. Quando era sindaco Cuomo, ricordo che ha assunto un familiare di una vittima innocente della criminalità organizzata, come prevede la legge per la pubblica amministrazione. E’ da questi interventi che bisogna ripartire“.

A chiudere l’evento il candidato sindaco Enzo Cuomo che, dopo aver sottolineato l’impegno profuso da Giuseppe Cirillo nella realizzazione del programma elettorale della sua coalizione, ha illustrato i punti programmatici in materia di Politiche Sociali: “Cirillo ha dato una fortissima mano sul programma: frutto di un lavoro di 3-4 mesi e non degli ultimi 3 giorni. Esistono già, dunque, risorse per attuare gli interventi illustrati. Possiamo inserire il progetto dei 1000 giorni nel piano sociale di zona. Come scritto nel programma. Noi siamo dimostrazione che quando una cosa la si vuole fare, la si può fare. E in più: Noi immaginiamo un consultorio familiare non smantellato, che cooperi col Comune e con un polo integrato dell’infanzia che possa ospitare un osservatorio permanente delle associazioni che dovranno monitorare questi progetti, Immaginiamo una casa delle donne: per assistere le donne in difficoltà e vittime di violenza. immaginiamo anche noi una città gentile“.

Dario Striano

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