L’OMICIDIO PROVVISIERO – Si indaga sul passato dell’ex narcos dei due mondi ammazzato a Massa di Somma. Al setaccio lo smartphone dell’uomo che aveva rapporti col Califfo e con la Banda della Magliana

Massa di Somma – La gente in via Cortiello è ancora incredula. Chi conosce la “strada” sa chi era Enzo, chi non vive in certi ambienti, no. Perché a Massa di Somma dove da qualche anno si era trasferito con moglie e figli, Vincenzo Provvisiero lo conoscevano come una persona perbene e mai si andava a pensare alla doppia vita dell’uomo, almeno per quanto riguarda il suo passato. E proprio nel suo passato scavano gli inquirenti che per ora hanno sottoposto la salma all’esame autoptico e stanno sentendo delle persone, soprattutto familiari e amici della vittima dell’agguato di ieri pomeriggio.

Si scava nel passato di Vincenzo Provvisiero, il 53enne ras napoletano ma da anni trasferito a Massa di Somma alle pendici del Vesuvio ucciso ieri all’ora di pranzo mentre rincasava. Uno vecchio conto da saldare con qualcuno nei confronti del quale aveva sgarrato quando anni fa era uno di quelli inseriti nel traffico internazionale di droga e nel sistema dell’acquisto di droga proveniente dal Sud America con le cosiddette puntate. Gli inquirenti stanno mettendo al setaccio lo smartphone di Vincenzo Provvisiero: era uno che sapeva tenere i rapporti con quelli che contavano nella zona vesuviana a cominciare dai Vollaro di Portici, (un fratello ha sposato la figlia del Califfo) ma anche i Limelli-Vagnone di Boscotrecase e soprattutto con i Mazzarella, la cosca di San Giovanni a teduccio, gli eredi di Michele Zaza, per un periodo il clan egemone a Napoli e in Provincia. Si scava nel passato sì, ma gli inquirenti tengono d’occhio anche il presente di Enzuccio legato anche ai boss della banda della Magliana a Roma. Provvisiero, infatti, faceva il battitore libero ed era arrivato in un certo periodo della sua carriera criminale ad organizzare vari clan per l’acquisto collettivo di droga (negli anni ’80 eroina, dopo solo cocaina) da rivendere ognuno nelle proprie aree di influenza. Radio mala voleva Provvisiero legato ai Mazzarella, ultimamente di nuovo in guerra con gli altri clan del centro per la spartizione degli affari tra le Case nuove e Piazza Garibaldi, fino sopra Forcella. Lo stesso centro in cui imperversano il clan Contini, i Giugliano e altri clan satelliti che girano intorno alle storiche famiglie. Perché è stato ucciso Provvisiero? Il presente vorrebbe i clan di Ponticelli e dell’area Est a gestire il traffico della droga fino a San Sebastiano al Vesuvio e Massa di Somma, bypassando Pollena Trocchia e Sant’Anastasia, per riapprodare a Somma Vesuviana imponendo una tassa sullo spaccio (all’incirca duecento euro settimanali per ogni piazza) e pestando a suon di mazze di ferro i pusher non allineati. La droga puoi prenderla dove vuoi, se vendi in certe zone paghi certi clan: funziona più o meno così. E Provvisiero potrebbe essere finito nel mirino dei clan locali per uno sgarro o per qualche vecchio conto irrisolto legato al suo passato. “Ho sentito solo gli spari – ha detto una signora in piazza – pensavo fossero i botti di Natale. La persona morta non la conoscevo, ma so che aveva dei figli piccoli. Mi dispiace. Questo dovrebbe servire da insegnamento. Certe strade sono senza uscita”. Anche certi passati.

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