LAVORI IN CORSO – La nostra vita è un lavoro in corso da consegnare al Signore che ce l’ha donata

 

Da “I Pensieri” di Blaise Pascal: Il “Pensiero” N. 372. Il grande filosofo francese, Blaise Pascal, nato nel 1623 e morto, all’età di 39 anni, nel 1662 ha lasciato in eredità alla comunità umana un patrimonio di riflessioni, pensieri, analisi sul vivere d’uomo intrecciato con la “Parola” di Dio la cui conoscenza è un “delitto” culturale ignorare. In questa mia “rubrica”, gentilmente concessami dal Direttore di questo “Giornale”, mi è sembrato opportuno registrare un suo pensiero, il N. 372, che mi sembra uno sguardo sulla supponenza e presunzione del nostro pensare di questi tempi che viviamo con gli occhi rivolti alla terra per brucare, come pecore, quanta più “erba” possibile, trascurando il “volo” verso le altezze dei cieli. Ma i cieli, si sa, non producono avena per cavalli! Blaise Pascal scrive: <<Talvolta scrivendo un pensiero, questo mi sfugge; ma ciò mi fa ricordare la mia debolezza, che dimentico ogni momento; e questo mi istruisce quanto il pensiero dimenticato, perché io non tendo ad altro che a conoscere il mio niente.>>

Qualsiasi mio commento mi sembra perfettamente inutile. Invito soltanto l’eventuale lettore di questa “rubrica” a confrontare questo “Pensiero” del grande filosofo francese con la supponenza, la presunzione, l’orgoglio di quanti su giornali, riviste e altri mezzi di comunicazione , specialmente attraverso le “bocce” degli schermi televisivi, discettano sulle “grandi verità del mondo” che non si sollevano neppure di un centimetro dalla polvere di questa terra sulla quale abitiamo e che spesso riduciamo a un campo di battaglia che abbiamo scelto come nostro compito di uomini privi di Dio per la conquista di un certificato di “superiorità” che ci sottoscriviamo da noi stessi.

 

Lorenzo Mandarino

 

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