L’ACCUSA DI FREE CREMANO – SAN GIORGIO A CREMANO, PROGETTI DI PUBBLICA UTILITA’ FERMI AL PALO

San Giorgio a Cremano – “A San Giorgio a Cremano i progetti di utilità collettiva, a cui dovrebbero prendere parte i beneficiari del reddito di cittadinanza, non sono mai partiti a causa dell’immobilismo dell’Amministrazione”: è la denuncia pubblica del collettivo sangiorgese FreeCremano. Il riferimento è ai cosiddetti PUC che i Comuni sono tenuti ad approvare, attraverso una propria Delibera, nell’ambito della riforma sul reddito di cittadinanza. Progetti che impiegherebbero tra le 8 e le 16 ore a settimana i percettori in attività di supporto alla riqualificazione urbana, al potenziamento degli orari di accesso di apertura e chiusura di edifici pubblici, al decoro dei parchi urbani, al potenziamento delle attività di segretariato sociale o agli uffici per la catalogazione, la digitalizzazione e l’archiviazione dei documenti e così via. Tutte attività che già vengono svolte da tempo, grazie al ricorso ai beneficiari del sostegno, in altri Comuni del comprensorio, come Somma Vesuviana, Villaricca, Giugliano, Sant’Antimo e Bacoli. Proprio quest’ultimo è stato il primo Comune della Campania ad attivarsi per attuare in via sperimentale i programmi previsti dalle misure di Governo. Un modello positivo che è valso al suo sindaco, Josi Della Ragione, la nomina da parte di ANCI Campania, l’organismo che raduna tutti i primi cittadini, come coordinatore dei PUC a livello regionale.

“Siamo venuti a conoscenza – dichiara il coordinatore di FreeCremano Danilo Cascone – che il primo cittadino di Bacoli, a cui siamo particolarmente legati, abbia scritto a tutti i Sindaci campani per fornire un supporto fattivo alla realizzazione di questi progetti che in tanti Comuni sono già realtà. Invitiamo il nostro sindaco Giorgio Zinno ad accogliere questa proposta d’aiuto e a recuperare tutto il tempo che fino ad ora è stato perso visto che ad oggi l’Amministrazione non è stata capace di attivarsi o, ancora peggio, non ha voluto. La nostra Città richiederebbe maggiore attenzione sotto il profilo del decoro urbano e i progetti di utilità collettiva potrebbero rappresentare un valido e concreto supporto alle attività di riqualificazione di aree urbane degradate e al potenziamento dei servizi, soprattutto in questo periodo particolare di pandemia”.

 

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