La XXII edizione del Pomigliano Jazz è stata un successo e ha decretato il lancio di una birra vesuvianissima

 

Con il concerto al tramonto di Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura presso il Cratere del Vesuvio si è chiusa ieri, domenica 6 agosto, l’edizione 2017 del Pomigliano Jazz, la prima alla quale ha partecipato anche Vesuvius, azienda che produce birre artigianali ai piedi del vulcano partenopeo che di questo ripropongono la forza e il carattere. «È stato per noi un onore accompagnare una manifestazione storica e importante come il Pomigliano Jazz, che anno dopo anno porta la grande musica in alcuni dei luoghi più suggestivi dell’area vesuviana e non solo, contribuendo a valorizzare un territorio senza eguali, ma anche a diffondere note d’autore presso un ampio pubblico, in molti casi in maniera del tutto gratuita» hanno detto Giuseppe Panico e Francesco Ariano, le due anime della giovane azienda con sede a Pollena Trocchia. Nella varie tappe della rassegna jazz il pubblico dei concerti ha potuto trovare ristoro dalla calura estiva con le due varietà di birra prodotte dall’azienda, la Lapillo e la Magma: una Golden Ale la prima, con stile anglosassone dal basso tenore alcolico, corpo leggero ma di carattere, e una Strong Dark Ale la seconda, ispirata alla tradizione delle grandi birre di abbazia. «Siamo molto soddisfatti per il riscontro che abbiano ottenuto nel corso della manifestazione e per gli apprezzamenti che ci sono stati riservati, segno che le nostre birre sono piaciute molto» hanno concluso i giovani produttori, che hanno voluto infine ringraziare l’organizzazione del Pomigliano Jazz e Marina Alaimo.

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