La storia di un miracolo mancato, di una disabilità reale e di un’Asl che andrebbe attenzionata

Pollena Trocchia – Questa è la storia di un uomo che quando è nato, per sua sfortuna non è stato vaccinato contro il virus della poliomelite che sarebbe stato introdotto come obbligatorio, giusto tre mesi dopo la sua nascita. E’ la storia oggi di un uomo che ha fatto di tutto per vivere con normalità la sua disabilità, spesso spiccando in diverse attività proprio per la voglia di ri- scatto, prima personale e poi sociale. Antonio Aiello oggi ha 58 anni e come per magia da un controllo dell’Asl si è visto declassare la sua percentuale di invalidità dall’80% al 67% nonostante il suo stato di salute sia enermemente peggiora- to dal 2011, data dell’ultima visita, ad oggi, prima del miracolo. “Per i medici dell’Asl sono un mircolato e le mie gambe funzionano benissimo, al punto che ritengono debba persino restituire i soldi che nel frattempo mi sono stati corrisposti come indennizzo per l’invalidità”. Antonio è un uomo autonomo e da sempre molto attivo ma che a causa della sua malattia (dalla nascita) oggi non può nè lavorare nè spostarsi liberamente, ma a mezzo posta gli è stata recapitata la missiva col responso di tre medici Asl (Presidente e due commissari tra cui un rappresentante dell’Anmic) secondo cui Antonio è stato mira- colato, nonostante basti guardarlo per accorgersi del contrario. “Mi hanno consigliato di far ricorso all’Asl perchè mi venga riconosciuto quel che mi spetta – conclude Antonio- ma intanto mi è stata so- spesa la pensione (già una miseria) e soprattutto dovrei restituire soldi che non ho a seguito di un mira- colo che non c’è stato”. Ovviamente per il disturbo ad Antonio verranno riconosciute le scuse ufficiali.

 

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