LA POLITICA A ERCOLANO – Dopo la faida parla l’ex segretario del Pd Liberti: “Tifo per Ercolano Capitale, ma attendo risposte”

antonio liberti

Ercolano – Una guerra fratricida che ha creato profonde ferite all’interno del Partito Democratico: a distanza di 8 mesi dalla tornata elettorale di Maggio 2015 che ha consegnato, difatti, al rivale Ciro Buonajuto le chiavi della città, il consigliere Antonio Liberti, ci descrive così il duro scontro politico che ha portato al commissariamento prima, e alla scissione poi del circolo territoriale del PD di Ercolano, tirando le somme, con giudizio critico, anche dei primi mesi di mandato del nuovo governo cittadino.

Consigliere Liberti, come giudica ad oggi l’ope- rato del sindaco Ciro Buonajuto?

E’ difficile commentare l’operato di un’amministrazione in così breve tempo. Ad oggi, posso dire che in alcune cose il nuovo governo cittadino ha operato bene, in altre meno bene e in altre ancora malissimo. Si è assistito ad un tentativo di rilanciare il territorio ma restano ancora delle criticità importantissime, la cui risoluzione potrebbe rappresentare il volano di sviluppo per Ercolano.

Cosa ne pensa invece della Giunta nominata dal neo- sindaco?

E’ una Giunta che rimarca un segnale chiaro di discontinuità  dal passato. Si tratta di una squadra di Assessori molto tecnica, essenzialmente, però, composta da professionisti che non sono del posto. Basti pensare che 5 assessori su 6 della Giunta non sono cittadini ercolanesi. Per carità si tratta di persone capaci e di grande serietà, ma durante le amministrazioni prece- denti la territorialità rappresentava un fattore importante nella nomina dei vari Assessori.

Qual è adesso la situazione del Partito?

Crede che un giorno potrà rientrare nel PD? Vorrà ancora rientrare nel PD? Ho molto rispetto del percorso intrapreso da chi si è candidato nel Partito Democratico così come per quello intrapreso in alternativa al PD. Poiché sono sempre stato e sono ancora un “partitista” convinto, posso dire che ci saranno tempi e modi per cercare un percorso comune con gli ex compagni. Non dimentichiamo che la guerra fratricida alle ultime comunali non è stata creata da me e Buonajuto, con cui c’è sempre stato un rapporto di grande stima, ma da livelli sovranazionali.

Sono segnali di apertura al PD e a Ciro Buonajuto?

Bisogna rispettare il dato elettorale. La città ha scelto Buonajuto sindaco e Li-berti all’opposizione e così sarà.

Che tipo di opposizione sarà quella di Antonio Liberti?

Ho sempre detto che viene prima la città; poi viene il partito; poi infine vengono le individualità. Sarà un’opposizione costruttiva su argomenti delicati come la costruzione della Nuova Caserma dei Carabinieri, il ponte di via Semmola, e la riqualificazione del tratto costiero attraverso l’impianto di sollevamento fognario. E tiferò anch’io affinché Ercolano possa essere nominata Capitale della Cultura. Tuttavia sarà anche un’opposizione dura nel segnalare le criticità oggi ancora forti a Pugliano e nella Cuparella. In ogni caso sugli obiettivi nevralgici per la città non esiste colore politico. Anzi, vi dirò: qualora dovessero arrivare risposte importanti dalla maggioranza su temi che sono cari all’intera cittadinanza forse magari sarà più facile sanare la ferita elettorale. Il bene comune prima di tutto. Come ad esempio mi aspetto risposte importanti nel cercare di portare avanti l’azione intrapresa qualche anno fa nel contrasto alla malavita. Qualcuno si è dimenticato che, da ex segretario di partito, sono stato io stesso a segnalare la presenza di cognomi in ombra di camorra al PD provinciale, pronto anche a rassegnare le dimissioni assumendomene tutte le responsabilità. Anche per questo Buonajuto, dopo duri scontri in consiglio comunale, ha cambiato slogan, passando dal vecchio “dalla parte giusta” al nuovo “sulla strada giusta”. Non bisogna dimenticare quanto fatto ad oggi dai vecchi iscritti al partito per il bene della nostra città.

Dario Striano

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