LA MINACCIA DEL LOCKDOWN – Coprifuoco in Campania dalle 23 alle 5, De Luca firma l’ordinanza. Mobilità interprovinciale, ecco cosa si può fare e in tanto propone al Governo Centrale di chiudere tutto

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha firmato l’ordinanza numero 83 con la quale viene disposto il “coprifuoco” dalle ore 23 alle ore 5 del giorno successivo, con decorrenza dal 23 ottobre e fino al 13 novembre “e comunque fino all’adozione di un prossimo Dpcm“. L’ordinanza prevede l’obbligo di chiusura di tutte le attività commerciali, sociali e ricreative dalle ore 23 alle ore 5 del giorno successivo. «Gli avventori degli esercizi di svolgimento delle attività indicate al primo periodo sono tenuti a rientrare al proprio domicilio, dimora o residenza entro le ore 23.30». Dalle 23 alle 5 inoltre «sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero motivi di salute». Nell’ordinanza si legge che «è sempre consentito il rientro al proprio domicilio, dimora o residenza dal luogo di lavoro». L’ordinanza numero 83 ribadisce quanto già contenuto in una precedente ordinanza regionale relativamente agli spostamenti fra province, e cioè che «per l’intero arco della giornata è fatto divieto di spostamenti dalla provincia di domicilio, dimora o residenza sul territorio regionale verso altre province della Campania». Sono consentiti «limitatamente al diretto interessato nonché ad accompagnatore, ove necessario, esclusivamente spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, familiari, scolastiche, di formazione o socio-assistenziali ovvero situazioni di necessità o d’urgenza ovvero motivi di salute». È in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza dal luogo di lavoro.

Con l’ordinanza n.83 di oggi, è stato tra l’altro confermato il divieto di mobilità interprovinciale per i cittadini che hanno residenza, domicilio o dimora abituale nel territorio campano. La misura è finalizzata ad impedire la diffusione del virus da aree a maggiore intensità di contagio ad aree della regione nelle quali ad oggi la situazione è di minore gravità. La disposizione non si applica ai cittadini abitualmente residenti o domiciliati in altre regioni, né al transito necessario allo spostamento dei cittadini campani verso altre regioni italiane o straniere. Nelle attività di “formazione” che legittimano gli spostamenti,  sono inclusi l’attività formativa, di training, nonché gli allenamenti connessi ad impegni correlati a competizioni consentite dalle disposizioni vigenti. Ogni specifico motivo dello spostamento dovrà essere autocertificato sotto responsabilità personale dell’interessato o, in caso di minori, dell’accompagnatore maggiorenne.

«Oggi siamo chiamati a prendere decisioni forti, definitive ed efficaci, per far fronte a una situazione che è diventata pesante. Ogni giorno che passa rischia di aggravarsi in maniera insostenibile la situazione dell’epidemia. Per questo io ritengo che non ci sia più un’ora di tempo da perdere e perfino l’ordinanza che entra in vigore oggi è già superata dai dati del contagio con i quali dobbiamo fare i conti. Io credo che dobbiamo decidere oggi, non domani, non fra una settimana, perché davvero non abbiamo più davanti tempo da perdere». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso di una diretta Facebook.

«Avevamo immaginato una chiusura parziale – ha spiegato De Luca – ma per i dati che abbiamo non basta più neanche questo. Dobbiamo decidere di chiudere tutto».

De Luca ha fatto sapere che comunicherà «al Governo non solo la mia richiesta di lockdown su tutta Italia, ma per quel che riguarda la Campania procederemo in direzione della chiusura di tutto. Per l’Italia deciderà il Governo, per la Campania faremo quello che riteniamo giusto per noi. Io credo che dobbiamo chiudere tutto tranne le attività industriali, agricole, dell’edilizia, l’agroalimentare, le forniture agroalimentari, le cose che abbiamo già conosciuto a marzo e aprile. Chiudere tutto tranne che le attività essenziali. Credo che dobbiamo bloccare la mobilità tra regioni e tra comuni, tentando di difendere per quanto possibile le attività produttive».

«NON VOGLIO CAMION CON BARE». «Siamo ancora in tempo, oggi abbiamo una situazione pesante ma non siamo alla tragedia, però siamo a un passo dalla tragedia. Detto in maniera brutalmente chiara, io non voglio trovarmi di fronte qui da noi ai camion militari che portano centinaia di bare di persone decedute». «Non siamo garantiti da nessuno che questo non avvenga, se non dalla nostra responsabilità, dalla correttezza dei nostri comportamenti e anche dalle decisioni che prendiamo da subito, altrimenti quelle immagini che abbiamo visto qualche mese fa sono destinate a riprodursi e ad entrare nella nostra vita in maniera drammatica», ha aggiunto De Luca.

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