LA LETTERA DENUNCIA – Una storia lunga che respinge ai mittenti le accuse di essere “abitanti abusivi”

soficoop

Somma Vesuviana – Mi chiamo Calemme Fortuna e sono un’inquilina degli appartamenti Soficoop a Somma Vesuviana, in località Spirito Santo. Vi scrivo per rispondere a quanti,da più parti,ci accusano di essere “occupanti abusivi” degli alloggi. Vi chiedo,pertanto,di poter raccontare la mia storia iniziata nel lontano 1989. Vengo a conoscenza che nel mio paese sono in costruzione edifici di categoria popolare con finanziamento regionale a tasso agevolato (Lg. 475/78 ). Le aree sono state concesse alla società dal Comune di Somma Vesuviana con una convenzione del 1979. Tutto sembra in regola e,avendo i requisiti previsti (reddito non elevato e nessuna proprietà),penso di prenotare un alloggio. Non sapendo che i prezzi di vendita avevano un limite massimo,accetto l’acquisto di un appartamento per £ 132 500 000. Il prezzo subisce un ulteriore adeguamento di £ 16 050 000. Stipulo un atto preliminare versando quanto dovuto per una cifra di £ 72 066 000 più iva. All’atto della consegna,mi viene richiesto l’ importo di £ 18 472 000  per mutui fino al 1990. Avendo necessità dell’appartamento, pur riscontrando diverse problematiche,accetto le chiavi con luce ed acqua di cantiere. Come tutti gli altri condomini,verso all’ENEL £ 735 816 per l’installazione della cabina elettrica che mi consente l’allacciamento all’utenza. In attesa del rogito definitivo,inizio i regolari versamenti delle semestralità relative agli anni 1991 e 1992. Nel frattempo,dalla medesima società, acquisto un box, anch’esso mai trasferitomi in proprietà. A questo punto,penso di richiedere all’ Istituto bancario erogante, il “S. Paolo di Torino”, la mia posizione finanziaria e scopro che i mutui non sono stati ancora frazionati e che nessun pagamento risulta a mio nome. Non di mia iniziativa,ma su un consiglio di un legale,sospendo il versamento dei mutui alla società, per i quali preciso di non aver mai ricevuto fatture. In attesa del frazionamento,consegno alla banca la somma di £ 5 000 000,a dimostrazione della mia genuina volontà a versare le rate. Dopo tempo,l’assegno mi viene restituito poichè la banca non mi riconosce come interlocutore avendo concesso i finanziamenti,non alla mia persona,ma alla società Soficoop. Inizia un lungo procedimento civile che porta alla luce altre gravi inadempienze della venditrice. I suoli espropriati,sui quali sorgevano i fabbricati,non erano stati pagati e la cosa costituiva un impedimento alla stipula di qualsiasi atto di compravendita,anche dopo l’avvenuto frazionamento del mutuo (come da sentenze della Corte di Cassazione). Intanto, il Comune di Somma Vesuviana,citato in giudizio dai proprietari terrieri non liquidati,viene condannato al risarcimento in solido con la Soficoop. Tale pagamento ricade su tutta la cittadinanza sommese provocando un disavanzo alle casse comunali che si traduce,inevitabilmente,in servizi non erogati alla collettività. Tutto ciò è reso possibile dall’incuria degli amministratori che,a parole,promettono interventi per sanare l’annosa questione ma che,nei fatti,stringono accordi nel buio delle stanze.  Di recente,la banca,che ha sempre rifiutato ogni ragionevole accordo con le famiglie,ha svenduto il credito alla Sofir Fiduciaria spa e il giudice competente dell’esecuzione ha reputato “vendibili ” all’asta i nostri appartamenti. Le aste avranno luogo a breve,a partire dal prossimo 24 giugno e sono state rifiutate tutte le nostre proposte di accordo che hanno raggiunto la cifra di € 80 000,in linea con il valore d’asta dell’immobile e ben oltre le quote versate dai signori G. e S. che hanno concluso la trattativa. Questo rifiuto mi fa sorgere non pochi dubbi sulla possibilità di aggiudicarmi l’alloggio. Esistono forse altri propositi di guadagno su questi fabbricati? Perchè i nostri amministratori,nel corso degli anni, non hanno vigilato sull’intero iter? Perchè non è mai stata revocata la concessione nonostante i suggerimenti degli avvocati D’Urso e Perillo,nominati dal Comune di Somma Vesuviana? Perchè questa società nella persona dell’arch. S. Nappi,ha avuto gli stessi “intoppi” ovunque abbia costruito? Le centinaia di famiglie dei  Comuni di Palma Campania,S. Anastasia,Pollena Trocchia e Somma Vesuviana che hanno acquistato alloggi dalla Soficoop sono tutte disoneste? … A queste e a molte altre domande io,da cittadina onesta,vorrei avere una risposta e spero di non sentirmi più definire da nessuno “un’occupante senza titolo”.

 

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