LA FESTA DELLE LUCERNE A SOMMA VESUVIANA, VERSO LA RINASCITA

Somma Vesuviana –  “Il vero significato della  FESTA DELLA LUCE non festa dei morti; una luce che si rinnova ogni 4 anni e coinvolge tutta la COMUNITA’. E’ la festa della comunità che si riscopre, supera i dissidi che normalmente nascono nella vita di tutti i giorni.  Le generazioni, adulti, vecchi, donne e bambini partecipano insieme, ad allestire questa festa che identifica da secoli la comunità del Casamale, borgo antico di Somma Vesuviana, nel napoletano. Gli uomini sono addetti alle strutture, a ripararle e a montarle nei vicoli con l’addobbo delle felci per le strade; le donne puliscono le lucerne le completano con il lucigno e le montano sulle zeppe fissate nei fori delle strutture per accenderle poi la sera; i ragazzi si dedicano a formare le bandierine e le collane di carta colorate.

La festa si svolge nei primi giorni di Agosto (sempre compreso il 5) in onore della Madonna della Neve cui è dedicata la Chiesa Collegiata del borgo a ricordo del miracolo della nevicata che avvenne a Roma tanti secoli fa”. Lo ha affermato Arcangelo Rianna, storico studioso della Festa delle Lucerne di Somma Vesuviana, tra le tradizioni più spettacolari in Italia.  Si inizierà questa sera, 4 Agosto, alle ore 20 con l’accensione delle lucerne.

Domani, Venerdì 5 Agosto, arrivo della stampa internazionale. Alle ore 17, Briefing Stampa, in Sala Giunta presso il Palazzo Municipale in Piazza Vittorio Emanuele III, a Somma Vesuviana, nel napoletano.

 

Il segno della Rinascita!

“Nel 1970 ripresi con un gruppo di amici e con l’aiuto di zi’ Vincenzo Febbraro, il barista del Casamale, l’iniziativa per riorganizzare la “Festa delle Lucerne” che si era interrotta all’inizio degli anni sessanta; la festa era stata ripresa, una prima volta, dopo la guerra, negli anni cinquanta, dal parroco della Collegiata  don Armando Giuliano, insieme ad alcuni maestri di festa .

Come accade sempre in queste circostanze ciò risveglio l’interesse di tutto il rione Casamale. Fu necessario – ha continuato Rianna –   però porsi subito il problema delle strutture;: tavole, pali, zeppe, lucerne, il tutto sparso nei vari vicoli ove sempre si organizzava questa manifestazione. Infatti secondo una usanza antica erano i vicoli  stessi depositari delle proprie strutture.  In Via Giudecca nel suppenno dei Secondulfo (detti ‘e Mancini) ritrovammo vecchie lucerne, alcune tavole e poche zeppe. Così pure nel Vico Malacciso nel suppenno della famiglia detta dei Michelangelo; al vico Puntuale ritrovammo sotto il casotto del forno condominiale un cesto con una decina di lucerne piene di cenere, ma ancora buone per l’uso.

Delle strutture poche tavole di legno; il tempo aveva marcito tutto il materiale passato  attraverso molte mani.

Bisognava perciò ricostruire da zero le strutture nelle forme e misure appropriate. Non avevamo schemi o disegni che potessero aiutarci; solo vaghi ricordi di quando ragazzi ammiravamo affascinati i più grandi, i vecchi  e anziani che con pazienza e precisione incrociavano le tavole e le fissavano ai pali di castagno offrendo, alla fine, la magica visione della profondità.

Misurammo allora i vicoli diverse volte, riportammo le distanze che  dei vari elementi  che i vecchi maestri di festa ci indicavano e coi disegni si ottenne una precisa prospettiva, da meraviglia.

Ricoprimmo così d’incanto ciò che i maestri di festa realizzavano con gesti elementari, con occhio attento, vigile, una prospettiva precisa che arricchita con le zeppe e le lucerne formava quella visuale di fuga, di profondità, che è poi l’elemento dominante, certo il più affascinante di tutta la festa.

Così ricostruimmo le strutture; i quadrati che inclinandosi formano anche il rombo e i triangoli, i tre simboli tramandatoci della festa. Vi aggiungemmo, come nuovo simbolo, il cerchio , con anelli ricavati da un tavolato di legno truciolato. Non usammo più i legacci di giunchi e ferro filato per fissarli ai pali portanti, ma semplici chiodi, certi di aver riprodotto in chiave più nuova e moderna le strutture che altri ricomponevano con gesti più elementari nei vari vicoli.

Mancava ancora un tocco che sembrava di magia per rendere bianca, come la neve, la luce delle lucerne in Via Giudecca; ma per questo ci fu consigliato di spalmare calce viva sulle tavole e l’effetto neve fu magico”.

Da questa sera ben 4000 lucerne nei 10 vicoli del Borgo Antico di Somma Vesuviana per la secolare Festa delle Lucerne. Domani 5 Agosto, alle ore 17, il sindaco Salvatore Di Sarno, l’Assessore alla Cultura, Rosalinda Perna, il Presidente dell’Associazione Festa delle Lucerne, Mario Maiello,  incontreranno la stampa presso la Sala Giunta del Palazzo Municipale in Piazza Vittorio Emanuele III.  In mattinata arriverà a Somma anche la stampa internazionale che sarà presente al briefing di benvenuto alle ore 17, al Comune.

“Ecco, tutto era ritornato perfetto, la luce ondulante delle lucerne avrebbe fatto il resto creando quella mobilità, quella luce sempre viva che tanto e diversa dalla luce fredda delle lampade degli addobbi nelle feste patronali, luce anch’essa bella, ma pomposa, distaccata, quasi in disparte dalla gente.

Nel vicolo più corto, Vico Zoppo – ha concluso Rianna –  la magia dello specchio posto in fondo alla cupola completava e allungava la prospettiva creando quel pizzico di magia davanti al quale lo spettatore resta stupefatto.

Riproponemmo anche la “ lucerna a cinque lucigni” simbolo di vanto del Vico Zoppo e tanto cara a zi’ Lucia ‘a Ciccarona (buon’anima!) che si vantava della grandezza della “sua lucerna”per ricordare l’amore e la passione profusa in questa festa dai nostri genitori.

E’ con questo spirito, con la stessa attesa che questa festa rinasce e con la stessa accortezza che ricostruiamo sempre le strutture  mancanti, in modo da ampliare l’area di festa con nuove forme ad altri vicoli.

Ricostruire e catalogare le strutture, vico per vico, è stato il nostro il tentativo di riportare il tutto da una cultura orale  a quella grafica e scritta.

Tanti cambiamenti sono avvenuti negli anni, nuovi simboli, cerchio, esagono, sono stati aggiunti per la richiesta di altri vicoli del quartiere di partecipare direttamente alla festa; studiosi anche esteri hanno aggiunti nuovi significati ma i punti fondamentali restano inalterati. La Lucerne e il lucigno (stoppino) imbevuto di olio che generano la fiammella sono il simboli della sessualità femmina e maschio; la prospettica e il percorso della vita, i simboli che posti uno dietro l’altro dal più grande al più piccolo rappresentano questo percorso che nel tempo si rimpicciolisce. Le scene sono la rappresentazione della vita normale, agreste e contadina, qualcuno ha affermato in qualche scritto che sia la festa dei morti rappresentata dai pupazzi che banchettano in qualche scena davanti al vico; i pupazzi sono comunemente chiamati ‘o signore e ‘a signora e rappresentano la scena con cui si prendono in giro i nobili che prima erano proprietari e vivevano nei quartiere.

 

Oggi la festa è proposta come RINASCITA, rinascita dopo la notte del covid, rinascita di una comunità che per tanto tempo non ha potuto ritrovarsi insieme nemmeno in chiesa a pregare”.

Questa sera alle ore 20 l’accensione della Lucerna, domani alle ore 20 la Madonna della Neve con il canto delle donne dai tetti del Borgo Antico. Alle ore 21 e 15 lucerne accese nei vicoli con giochi di specchi, scene vive e scene morte.

Saranno ben 4000 le lucerne accese e 10 i vicoli vestiti a festa come : vicolo Coppola, Malacciso, Puntuale, Cuonzolo, Torre, Zoppo, Giudecca, Piccioli, Lentini, Perzechiello. Le lucerne verranno sistemate su installazioni disposte per l’intera lunghezza delle strade e di varie forme geometriche. Quattro saranno invece le porte  d’accesso al borgo con gli artisti locali che con i cittadini saranno impegnati nell’allestimento.

I vicoli diventeranno gironi danteschi, le sagome dei visitatori anime riflesse sulle antiche mura.

La Festa delle Lucerne è un rito che si ripete da secoli, ogni 4 anni, solo a Somma Vesuviana, nel napoletano. Una tradizione popolare che vuole testimoniare il passaggio dalla vita terrena a quella eterna. Migliaia le lucerne accese, la prima accensione spetta alla persona più anziana del vicolo, ma anche scene morte o scene vive all’ingresso dei vicoli, zucche e allo stesso tempo un trionfo dei prodotti agricoli del territorio.

“E’ davvero tutto pronto – ha affermato Mario Maiello, Presidente dell’Associazione “Festa delle Lucerne” – questa sera alle ore 20 l’accensione della prima lucerna, ad opera delle autorità. Alle ore 21 e 15 l’accensione di tutte le lucerne nei 10 vicoli del Borgo, ad opera della persona più anziana del vicolo. Il 5 Agosto, alle ore 20, la Madonna sarà ferma sul sagrato della chiesa più antica: la Collegiata. A quel punto si ascolterà provenire dai tetti, il canto di un gruppo di donne. Il 6 Agosto lo spettacolo delle Lucerne nel cuore della notte”.

Festa delle Lucerne inserita nel programma di valorizzazione co-finanziato dal POC Campania 2014 – 2020.

“La Festa delle Lucerne di Somma Vesuviana è stata inserita, per la sua edizione 2022, all’interno del progetto di valorizzazione territoriale dal titolo “Itinerari nelle tradizioni del Monte Somma – Festa delle Lucerne 2022”, promosso dal Comune di Somma Vesuviana, in partenariato con i comuni di Scisciano – ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano –  Castello di Cisterna, Saviano e San Vitaliano.

L’iniziativa è co-finanziata dal POC Campania 2014-2020 – Rigenerazione Urbana, politiche per il turismo e la cultura. Programma unitario di percorsi turistici di tipo culturale, naturalistico ed enogastronomico di portata nazionale e internazionale.

Si tratta di una delle tradizioni più emozionanti e spettacolari in Italia. I vicoli del Borgo Antico del Casamale, dalla storia millenaria, il 4 – 5 – 6 di Agosto saranno illuminati esclusivamente da migliaia di lucerne accese posizionate su piattaforme geometriche di vario tipo. All’ingresso di alcuni vicoli sarà possibile ammirare le scene morte, con pupazzi cuciti e ricamati dalla popolazione del Borgo o vive e dunque con persone riunite intorno a tavole bandite e piene dei vari prodotti agricoli del territorio. In fondo ai vicoli, un insieme di specchi alimenterà il gioco dei riflessi di luce. La Festa delle Lucerne narra, descrive, il passaggio dalla vita terrena a quella eterna. Le sagome delle persone viventi, anche di coloro i quali partecipano e assistono, grazie alle lucerne che non dovranno mai spegnersi, diventeranno ombre proprio sull’antica Cinta Muraria”.

Ed è Boom di turisti per la Festa delle Lucerne a Somma Vesuviana con le strutture ricettive che stanno facendo registrare il tutto esaurito! Accreditata anche la stampa internazionale al Press Tour programmato per il 5 e il 6 di Agosto

I vicoli diventano GIRONI DANTESCHI. La luce delle Lucerne sarà ancora più dolce nel cuore della notte.

“Il 4 – 5 – 6 Agosto l’intero Borgo Medioevale di Somma Vesuviana spegnerà le luci per essere illuminato da centinaia, migliaia di lucerne alimentate ad olio. Lucerne fatte di ceramica e posizionate su piattaforme di varie forme. In un vicolo sarà possibile ammirare la prospettiva in forma quadrangolare, in un altro, la prospettiva in rettangolare, in un altro ancora la prospettiva a cerchio, in un altro ancora a rombo.

In ogni vicolo centinaia e centinaia di piccole lucerne con un gioco di luci alimentato dagli specchi. All’inizio dei vicoli scene morte o scene vive – ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano –  perché la Festa delle Lucerne narra il passaggio dalla morte alla vita eterna. Ecco che i vicoli si trasformano in gironi danteschi nei quali le sagome degli stessi visitatori diventano ombre riflesse sulle antiche mura millenarie.

Il 4 Agosto sera avverrà l’accensione delle prime lucerne e solo le donne potranno al calare della notte, alimentare la lucerna con un olio particolare. C’è tutto il rapporto tra uomo e territorio, in questa festa davvero millenaria con la quale l’antica cultura ringrazia la Madonna della Neve del benessere avuto con l’auspicio che possa continuare nel tempo”.

Il 5 Agosto sera la Madonna sul sagrato della chiesa più antica. Le donne al buio, non si vedranno, ma si ascolteranno con l’intonazione dell’Inno alla “Madonna della Neve”.

“Il 5 Agosto sera, sarà la Madonna della Neve ad uscire dalla Collegiata, la più antica delle chiese con la volta in oro zecchino e le opere di Pacecco De Rosa (altre sono in Spagna). La Madonna si fermerà sul sagrato della chiesa e a quel punto le donne, al buio, da un balcone intoneranno a voce sostenuta l’Inno alla Madonna della Neve. Terminato il canto, la Madonna, passerà per le lucerne accese. E’ davvero l’emozione viva, potente. Siamo in presenza di una Festa altamente spettacolare per il suo scenario. Nell’arco di pochissime ore si assisterà alla profonda trasformazione di tutto ma proprio tutto il Borgo del Casamale. Un intero popolo che partecipa in varie forme: dal ricamo alla cucitura dei pupazzi  – ha concluso Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano – e persino i dolci saranno veri, preparati nei cortili ottocenteschi del Borgo per essere posizionati quasi in devozione all’ingresso dei vicoli”.

Un Borgo ricco di meraviglie tra murales, un grande patrimonio culturale e cinte murarie antiche risalenti alla dominazione spagnola. La Festa delle Lucerne è anche il trionfo di un grande gioco di luci.

La Madonna della Neve uscirà dalla chiesa, si ascolterà il canto delle donne al buio.

Migliaia saranno le lucerne accese con olio e disposte su delle strutture di legno che hanno una forma geometrica tipica per ogni vicolo: cerchi, quadrati, rombi, triangoli. Un percorso suggestivo, attraverso lo scorrere del tempo illuminato da centinaia di piccole fiammelle, un tempo pervaso e nutrito di magia e incantesimo.

Luoghi metaforici e passaggi temporali in un fitto dialogo tra realtà, sogno e magia. Scene di vita contadina, tavole imbandite con fantocci e persone reali celebrano la Madonna della Neve. Punti ristoro, botteghe artigianali e spazi d’arte accolgono i visitatori nei tre giorni di festa.

Tra le più suggestive tradizioni vesuviane. Un antichissimo rito agricolo propiziatorio, rappresentazione dei cicli della natura e l’inevitabile passaggio dalla vita alla morte.

 

 

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