LA CELLA ZERO – In un libro Pietro Ioia racconta della sua vita in carcere e degli abusi subiti dai detenuti

Torre del Greco – Questo è libro è un cazzotto nello stomaco. Questa è la storia di Pietro Ioia, 22 anni in carcere, 20 istituti penitenziari diversi. Spacciatore del rione Forcella di Napoli, dalla bella vita con i soldi del narcotraffico è passato all’inferno del carcere di Poggioreale. Queste pagine sono un viaggio in un mondo poco raccontato, quello delle carceri e delle ingiustizie che quotidianamente i detenuti italiani subiscono. Pietro ci racconta cosa significa la detenzione, cosa significa il sopruso, l’abuso di potere, la sospensione dei diritti. A Poggioreale Pietro Ioia ha conosciuto la Cella Zero, un luogo di torture dove detenuti di tutte le età venivano vessati dagli agenti. Uscito dal carcere Pietro ha denunciato. 22 indagati, tra di loro molti secondini e anche medici. Poche persone in Italia hanno avuto il coraggio di Pietro Ioia, il coraggio di far luce su una pagina buia della storia italiana.

Pietro oggi è un uomo nuovo, si è riscattato da solo, oggi è il presidente dell’Associazione Ex Detenuti Organizzati Napoletani: difende i detenuti, li tutela, li reinserisce nel mondo lavorativo. Questo è un libro che tutti dovrebbero leggere, dai criminali agli avvocati, dai magistrati ai secondini, dovrebbero leggerlo soprattutto nelle scuole, a quei ragazzi affascinati da una camorra di guappi di cartone. Pietro presenterà il suo libro in un quartiere difficile come è quello del centro storico corallino, giovedì 4 gennaio alle 18.30.

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